Cosa vuol dire essere leader nell’era della digitalizzazione? Ad oggi tante aziende hanno introdotto processi legati al mondo del digitale.
Lo hanno fatto rinnovando i loro software, magari implementando soluzioni IoT o di business intelligence.
È dunque possibile affermare che una quantità sempre maggiore di imprenditori sfrutta le nuove tecnologie, ma per rendere funzionale ed efficiente il processo di trasformazione digitale è necessario sviluppare e condividere un nuovo tipo di cultura.
Il cambiamento è sotto l’occhio di tutti, è un moto continuo di rottura che impone un riallineamento incessante con nuovi punti di riferimento sempre meno duraturi e sempre più mutevoli.
In una survey realizzata da
CIONET tra il 25 maggio e il 25 giugno del 2022, commissionata da
Aruba Enterprise, sono state analizzate le sfide della digital transformation oltre la tecnologia: dal digital mindset alla nuova leadership.
Con un numero di risposte pari a 247, la survey ha riportato 219 risposte complete per un panel composto al 96% da Decision Maker dell'area IT delle organizzazioni aderenti (CIO, ICT Manager, CTO, Chief Operations Officer).
Il restante 4% dei rispondenti alla survey è costituito da Decision Maker dell'area Innovazione e HR (Head of Innovation, Head of R&D, Head of Digital Transformation, Chief People Officer, Chief Digital Officer, Change Manager).
Quando si parla di digital mindset, il 31% degli intervistati pensa a un modo di approcciare il proprio contesto di riferimento in base alla trasformazione digitale. Il 25% invece ad una mentalità aperta al cambiamento; il 20% all’andare oltre lo strumento tecnologico, il 17% all’insieme di conoscenze ed esperienze e, infine, il 9% a un atteggiamento consolidato che permette di coltivare la cultura digitale.
Nello specifico, il 50% degli intervistati pensa che la propria idea di digital mindset sia cambiata dopo la pandemia, anche perché adesso approcciare il digitale con tale “postura” vuol dire, per l’83% dei rispondenti, essere aperti alle novità. Il 78% pensa invece al saper interpretare i cambiamenti e il 42% al saper valutare i rischi.
Più in basso, al 34%, 17% e 6%, il saper accettare le sfide, rifiutare quello che non serve e consolidare le certezze.
Degli intervistati, l’86% afferma di essere un lungimirante innovatore mentre il 14% di essere più tradizionalista. Un approccio che, per il 42%, non viene comunque rispecchiato nell’azienda che si gestisce.
Che ci sia bisogno di cambiare passo si evince anche al quesito circa le soft skill necessarie ad approcciare bene un digital mindset. Il 61% cita l’approccio collaborativo, il 56% la curiosità, il 50% l’avere coraggio di osare, il 45% il conoscere tecnologie e strumenti nuovi, il 42% la trasversalità mentre il 25% il saper cambiare e adattarsi.
Proattività e flessibilità sono in cima alla lista delle principali caratteristiche distintive un leader nell’attuale contesto di trasformazione digitale, seguite da capacità comunicative e prospettiva olistica.
Alla stessa proattività e flessibilità si aggiungono IT driver e accountable della crescita del personale come soft skill che possano soddisfare l’evoluzione verso il digital leader.
Infine i collaboratori: il 73% dei manager dice di cercare nei nuovi collaboratori l’attitudine al problem solving, molto più del 56% che indica come requisito essenziale il saper lavorare in team distribuiti.
Il 53% si affida a personale capace di adattarsi al cambiamento e il 42% a quello che ha conoscenza e comprensione delle tecnologie. Seguono (36%) la creatività, la diplomazia (31%), le capacità comunicative (17%) e la gestione dell’emotività (17%).
Per approfondire,
accedi alla survey disponibile nell’area Risorse di Aruba Enterprise.