Magazine

Lo scorporo dell’IVA

30/09/2020
Lo scorporo dell’IVA
PMIPrivatiProfessionistiPubblica Amministrazione
L’IVA è un’imposta “istantanea” che si applica alle cessioni di beni e alle prestazioni di servizi nel momento in cui tali operazioni si considerano effettuate e, quindi, i beni e i servizi che ne costituiscono l’oggetto vengono immessi in consumo.

Di regola, il contribuente che effettua la cessione o prestazione, imponibile ai fini dell’IVA, deve addebitare in fattura la relativa imposta a titolo di rivalsa al cliente che, se ha posto in essere l’acquisto nell’esercizio di un’attività economica, ha il diritto di portarla in detrazione in sede di liquidazione periodica, non rimanendo quindi inciso dall’imposta stessa.

La rivalsa, quale meccanismo idoneo a garantire la neutralità dell’imposta per il fornitore e, unitamente alla detrazione, per il cliente che agisce come operatore economico, è obbligatoria, tant’è che la norma vieta qualsiasi patto contrario.

Operazioni non soggette all’obbligo di emissione della fattura

L’eccezione è rappresentata dalle operazioni non soggette all’obbligo di emissione della fattura, per le quali il prezzo di vendita si intende comprensivo dell’imposta.

È il caso delle cessioni e delle prestazioni riconducibili alle attività di commercio al minuto e di quelle ad esse assimilate (ad esempio alberghi e ristoranti, trasporti di persone, etc.), che sono infatti esonerate - salvo specifiche deroghe - dall’obbligo di fatturazione.

Per tali operazioni, la circostanza che l’IVA sia inclusa nel prezzo dei beni ceduti e dei servizi scambiati non significa che il fornitore non operi, di fatto, la rivalsa nei confronti del proprio cliente, tant’è che il primo, per l’operazione posta in essere, può pretendere dal secondo il pagamento di una somma pari al corrispettivo e alla relativa imposta. Dal lato del cliente, la circostanza che l’imposta non sia addebitata separatamente dal corrispettivo implica il divieto di detrazione, ma questo inconveniente può essere superato se il cliente richiede al proprio fornitore l’emissione della fattura, che in tal caso deve essere obbligatoriamente emessa.

L’imposta compresa nel prezzo di vendita è calcolata mediante un’apposita procedura di scorporo dell’IVA.

Un esempio numerico di scorporo dell’IVA

Provando a spiegare quanto sopra con un esempio numerico, ipotizziamo che sia necessario emettere una fattura per la vendita di un prodotto o di un servizio con prezzo, comprensivo di IVA al 22%, pari a 100,00 euro.

Partendo dal prezzo al lordo dell’IVA possiamo calcolare l’imponibile tramite la formula: (100,00 * 100,00) / 122, dove 122 rappresenta l’aliquota IVA. Effettuati i calcoli, l’imponibile risulterà pari a 81,97 euro. Per differenza l’imposta sarà pari a 100,00 – 81,97 = 18,03 euro.

Un metodo alternativo e più rapido è quello di dividere il prezzo lordo per l’aliquota IVA in percentuale. Per cui, seguendo il nostro esempio, 100,00/1,22= 81,97.

Con Fatturazione Elettronica di Aruba è più facile scorporare l’IVA

Il software di Fatturazione Elettronica di Aruba ha una specifica funzionalità di scorporo dell’IVA in fattura che rende il calcolo molto semplice ed immediato.
L’opzione può essere impostata sia a livello di configurazione generale, sia per singola fattura e consente di inserire in fattura prezzi al netto o al lordo dell’IVA, in base alle necessità.
I calcoli di imponibile ed imposta a partire dal prezzo lordo del prodotto sono automatici, fattore che non solo velocizza la compilazione ma la rende anche estremamente semplice e sicura.
La funzionalità è particolarmente utile per commercianti al minuto o soggetti assimilati e nel caso di fatturazione B2C (Business to Consumer) per assicurare piena leggibilità anche ai privati cittadini, destinatari di fatture elettroniche da parte di imprese e professionisti.
 
A cura di Wolters Kluwer


 
Newsletterbox