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La PEC sarà valida in Europa con il riconoscimento del titolare

29/05/2023
La PEC sarà valida in Europa con il riconoscimento del titolare
PMIPrivatiProfessionisti
Dopo che il suo standard è stato definito a livello italiano ormai 20 anni or sono e introdotto a titolo ufficiale nel nostro Paese fin dal 2005, ora la Posta Elettronica Certificata è pronta a fare il grande salto per una più ampia adozione europea. Nell’evoluzione della PEC, tuttavia, anche gli italiani dovranno rendere conformi le loro caselle ai nuovi standard europei, per la massima sicurezza ed efficacia di questo importante strumento.

Oltre all’attivazione della verifica in 2 passaggi, in particolare, per continuare a utilizzare una casella di Posta Elettronica Certificata in modo conforme agli standard europei è necessaria l’identificazione personale del suo titolare: un requisito che attesta l’attendibilità del mittente e del destinatario e che, di conseguenza, attribuisce alla PEC valida in Europa un maggior grado di sicurezza nell’utilizzo del servizio stesso.

Compiute queste operazioni (attivazione della verifica in 2 passaggi e riconoscimento del titolare), infatti, la casella verrà dotata di ulteriori caratteristiche tecniche che la renderanno conforme agli standard europei: diverrà, in altre parole, pronta per il cosiddetto “servizio di recapito certificato qualificato”.

Il risultato sarà una casella che, pur mantenendo invariata la modalità di utilizzo, conterrà gli elementi previsti dagli standard definiti dall’ETSI (European Telecommunications Standards Institute, l’organismo comunitario che si occupa di stabilire gli standard tecnici nel settore delle telecomunicazioni) e assicurerà maggiore sicurezza e ulteriori vantaggi per i cittadini e le aziende di tutta Europa. In pratica, garantirà il contenuto delle trasmissioni, certificherà ora e data dell’invio e della ricezione e sarà garantita l’identità di chi invia e di chi riceve. Ovunque a livello continentale, senza confine alcuno a limitarne la validità.

I metodi di riconoscimento

La conferma dell’identità del titolare è pertanto uno dei requisiti fondamentali per l’adeguamento della Posta Elettronica Certificata agli standard europei.

In altre parole, tale procedimento renderà gli utilizzatori del servizio identificati in modo sicuro e affidabile, a garanzia di ambo le parti della comunicazione. A tal fine, sono stati previsti numerosi metodi di identificazione che possono essere adoperati per attestare l’identità dei titolari delle caselle.

Si tratta di metodi conformi al Regolamento eiDAS (electronic IDentification Authentication and Signature), strumento normativo che riporta le condizioni necessarie al fine di garantire interazioni elettroniche sicure fra cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni a livello comunitario. Aruba mette a disposizione svariate modalità di riconoscimento, comode e immediate che permettono di raggiungere l’ obiettivo senza spostamento alcuno.

SPID

Un primo comodo strumento di riconoscimento è quello legato al servizio SPID  (Sistema Pubblico d’Identità Digitale). Se si fa ricorso a tale metodologia, infatti, l’identificazione è garantita “alla fonte” dai gestori di identità digitale che, all’atto della registrazione, hanno già provveduto ad acquisire e verificare i dati e le informazioni di cittadini e imprese. 

 

Firma Digitale

Un secondo metodo d’identificazione è la Firma Digitale. Questo noto meccanismo è legato all’impiego di appositi strumenti (lettore di smart card collegato al computer e codice PIN). È un sistema pratico che, non solo certifica l’identità del titolare della casella di posta, ma garantisce altresì l’autenticità e l’integrità di eventuali documenti inviati in allegato. 


 

La stessa cosa si ottiene utilizzando la Firma Remota, che prevede l’inserimento delle proprie credenziali e la generazione di un codice OTP (One-Time Password).

 

CIE

Il riconoscimento del titolare può poi avvenire anche tramite la CIE, la Carta di Identità Elettronica. Il sistema prevede sempre l’inserimento di un PIN e l’utilizzo di un lettore NFC collegato al PC. La CIE, nello specifico, contiene un microchip che racchiude i dati dell’individuo, tra cui nome, cognome, data di nascita e foto.

 

TS-CNS

Anche la TS-CNS, la Carta Nazionale dei Servizi, consente l’autenticazione digitale. Al pari della CIE, è dotata di un microchip che contiene le informazioni personali dell’utente (nome, cognome, data e luogo di nascita, codice fiscale e foto) e richiede l’uso di un lettore di smart card e del codice PIN. Una volta digitato quest’ultimo, dopo aver inserito la tessera nel dispositivo di lettura, il sistema di autenticazione verificherà la corrispondenza tra i dati presenti nella CNS e quelli dell’utente.

 

La PEC oltre i confini italiani

L’evoluzione della PEC a livello europeo ha grandi vantaggi, che rendono ancor più importante l’adozione di quella che è stata una tecnologia nata strettamente entro i confini italiani. Grazie al fatto che la PEC diventa valida in tutta l’Unione, si consentirà agli utenti di accedere facilmente a servizi fuori dai confini nazionali, permetterà alle aziende di dialogare più facilmente da remoto e, di fatto, permetterà a ogni cittadino europeo di poter più facilmente far valere i propri diritti anche a distanza, anche in un Paese differente dal proprio. 

Il fatto che la PEC diventi europea è la chiusura del cerchio che porta questo fondamentale strumento al suo pieno compimento. Tutto quel che si chiede per potersi avvalere di questa grande opportunità è un riconoscimento a monte, che renda le comunicazioni certificate con validità in tutta Europa, secondo regole, protocolli e standard condivisi. 
Come per la caduta del roaming nelle tariffe telefoniche, anche l’estensione a livello europeo della portata della PEC rappresenta un ennesimo confine che crolla nella direzione di una più forte, solida e potente identità continentale.

Un piccolo passo per l’Europa, un grande passo per i cittadini europei.


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