Forfettari: la Fattura Elettronica è sicurezza
20/09/2021
PMIPrivatiProfessionistiPubblica Amministrazione
Sebbene le Partite IVA in regime forfettario non abbiano ancora obbligo di fattura elettronica, possono sceglierla con importanti vantaggi in termini di sicurezza
Ci sono elementi che una piccola Partita IVA ha il dovere di tentare di evitare, poiché potenzialmente pericolosi per la tenuta di una struttura piccola e fragile come quella di una attività nascente o di una con fatturati ancora limitati. Questi elementi sono il rischio e l’imprevisto.
Chi apre una Partita IVA già mette in conto un’alta dose di rischio e una sana quota di coraggio a cui dover far fronte: rischi ulteriori o imprevisti gratuiti sono qualcosa di cui si fa volentieri a meno. Tuttavia, anche questi ultimi fanno parte delle regole del gioco ed ignorare queste regole significa non aver capito il gioco stesso.
Ecco perché scegliere la Fattura Elettronica benché in regime forfettario non se ne abbia l’obbligo è un grosso passo avanti nella giusta direzione: si tratta di una mossa di salvaguardia, un modo per blindare la sicurezza delle proprie operazioni ed evitare così un gran numero di possibili problemi. Ecco che il rischio diventa calcolato e l’imprevisto diventa pericolo remoto: è questo il risultato di una scelta virtuosa di cui ora approfondiremo i vantaggi.
I vantaggi della Fattura Elettronica
L’anello fragile della catena è spesso e volentieri l’elemento umano. L’uomo, infatti, per sua natura sbaglia. Fretta, distrazione, un calcolo sbagliato o una scelta sventurata: succede continuamente. Farsi aiutare dalla forza computazionale non è debolezza: è intelligenza. Ecco perché ogni singolo passaggio aggiuntivo nella filiera che porta dal lavoro al pagamento, passando per la fatturazione, rischia di ampliare i margini di errore possibili. Adottare un sistema di fatturazione semplificato (idealmente un processo di fatturazione elettronica, magari in cloud) significa ovviare ad esempio a smarrimenti, danneggiamenti, indisponibilità immediata di copie o dati importanti e altro ancora. Una fattura che nasce in digitale e resta in digitale, senza cambiare la natura del proprio supporto, è una fattura che ha un tragitto più breve e con minori margini intrinseci di errore. Attenzione a non sottovalutare questo aspetto: certi errori si risolvono, altri possono invece pesare in modo sostanziale sulle proprie attività: perdere denaro o clienti è questione di un attimo.
Altro vantaggio della fatturazione elettronica è la conservazione sostitutiva (con relativa assenza di un archivio “fisico”, con tutte le sue debolezze ed i suoi rischi). Il materiale cartaceo è infatti materiale deperibile che a fronte di agenti imprevisti potrebbe portare alla perdita dei dati contenuti. Non c’è garanzia di durata e non c’è ridondanza: un archivio cartaceo è molto più a rischio di uno in cloud. Fin che tutto va bene, non ci sono problemi: di fronte all’imprevisto, invece, il rischio può essere estremamente gravoso.
Gli automatismi di software e gestioni in cloud, inoltre, rappresentano un aiuto importante che riduce i margini di errore dell’uomo: calcoli, verifiche incrociate, maggior semplicità e chiarezza su interfacce appositamente progettate rendono la fatturazione elettronica decisamente più sicura per la natura stessa del suo percorso di compilazione, archiviazione e gestione.
Medesimo vantaggio si riflette anche sulla gestione degli archivi in digitale, dove in qualsiasi momento è possibile cercare in un solo istante una vecchia fattura. Che prezzo avevamo fatto? A quando risale l’ultimo ordinativo? Cosa avevano acquistato lo scorso anno? Domande a cui il cartaceo pone ostacoli, ma che in digitale diventano moti a procedere e fattori decisionali data-driven.
Dulcis in fundo: l’uso esclusivo di fatture elettroniche in sostituzione del sistema tradizionale cartaceo ha ricevuto un vero e proprio incoraggiamento dal Fisco. La Legge di Bilancio 2020, infatti, prevede una riduzione dei tempi di accertamento da 5 a 4 anni, con possibilità di ridurre il periodo fino a 3 qualora tutti i pagamenti al di sopra dei 500 euro avvengano tramite strumento digitale tracciabile. Insomma: la scelta digitale è apprezzata anche dall’Agenzia delle Entrate, la quale rappresenta giocoforza una variabile possibile nel corso degli anni.
In mano a qualunque imprenditore a Partita IVA in regime forfettario c’è pertanto di fronte un cumulo di carte “Imprevisti” a cui presto o tardi bisognerà attingere. Se si sapranno evitare le opzioni più rischiose, maggiore sarà il vantaggio delle “Possibilità”. E questo, nel Monopoli del mercato, segna un solco importante a vantaggio di chi sa sfruttare gli strumenti migliori nel migliore dei modi.