Sono trascorsi 5 anni da quando, nel febbraio 2016, il dominio
.cloud è apparso sui siti dei principali provider mondiali, diventando di fatto registrabile per tutti: aziende, professionisti e privati cittadini.
Dal 2019 il
.cloud è diventato registrabile anche in Asia, estendendo ancor di più la sua presenza nel World Wide Web, tanto che negli ultimi anni è tra i New gTLD che presenta maggiore crescita di mercato e tra i più registrati da chi crea siti web.
Al momento, nel mondo conta oltre 210.000 registrazioni attive di cui, circa:
- 40.000 in Italia
- 80.000 in America
- 25.000 Asia
- 15.000 in Germania
- 15.000 in Francia
- 10.000 in UK.
Partiamo da zero: il .cloud è un Top Level Domain. Cosa significa?
Nel gergo informatico, il
.cloud è un Top Level domain (TLD) appartenente alla categoria dei New gTLDs (New Generic Top Level Domain), cioè di quei domini nati in seguito alla liberalizzazione promossa da ICANN nel 2012, che ha consentito alle singole aziende di promuovere e creare, sotto determinate regole, principi e garanzie, nuovi domini di primo livello personalizzati.
Se si ha l’intenzione di registrare un dominio per
creare un sito web, o semplicemente per questioni di brand protection, bisogna fare molta attenzione alla scelta del Top Level Domain.
Il TLD, infatti, dà agli utenti
le prime informazioni sul sito che stanno navigando. Di cosa parla il sito? Qual è l’argomento? A chi si rivolge?
Un dominio che termina con il
.com ha un’identità commerciale; si tratta, molto probabilmente, di un’azienda che vende prodotti o servizi e che fa del commercio il proprio business.
Un dominio
.it identifica invece la nazionalità italiana del sito, la provenienza di un’azienda o semplicemente il pubblico a cui ci si rivolge, generalmente italiano.
La rete tuttavia è in crescita costante e la continua nascita di nuovi siti web comporta anche una conseguenza: ci sono sempre più domini occupati e c’è il rischio di non trovare il dominio che si sta cercando perché già registrato.
La ricerca di un nome di dominio disponibile, se associato a TLD molto utilizzati come il
.it o il
.com, diventa sempre più difficile e in molti si orientano su delle alternative, anche per differenziarsi.
Un dominio .cloud non è un’alternativa. È il dominio del presente e del futuro.
Dal 2016, l’anima del .cloud non è cambiata, anzi si è evoluta: nasce come dominio destinato alle aziende IT, alle startup innovative o alle aziende che utilizzano o forniscono servizi Cloud.
È un dominio che esprime i concetti di modernità ma anche di interconnessione, proprio come il Cloud, ossia la tecnologia da cui prende il nome.
Il significato stesso di cloud, nuvola, rimanda al concetto di “insieme”, di “sistema” o di “gruppo”. Il Cloud è una tecnologia basata proprio sul concetto di rete e di insieme di risorse condivise.
Allontaniamoci per un attimo dal settore informatico e pensiamo ad esempio alla tecnica del “Word cloud”, che si utilizza per creare immagini composte da parole similari, con l’obiettivo di individuare un concetto dominante. Anche in questo caso la “nuvola” diventa un elemento che unisce, mette insieme concetti per favorire un processo, in questo caso decisionale.
Il dominio .cloud, a distanza di 5 anni dalla sua nascita, risponde così sempre più alla
necessità di comunicare e di connettersi con gli altri, di essere sempre visibili e pronti all’interazione; esigenza resa ancor più evidente dalla crisi pandemica che stiamo vivendo ormai da un anno.
Se oggi riusciamo a fare videoconferenze, a lavorare in smart working, è grazie a tecnologie innovative come
il Cloud, che hanno reso più semplice e meno costoso il setup e la gestione dell’infrastruttura necessaria a garantire servizi veloci e di qualità.
Se ci pensiamo bene,
siamo tutti utenti e promotori di tecnologie che il Cloud è in grado di abilitare.
Un altro cambiamento che ha trasformato il nostro modo di comunicare è che
ogni sito web, oggi, non è più fatto solo di testi e immagini.
Pensiamo all’utilizzo sempre più esteso dei
servizi in streaming, come i podcast o i video in diretta, diffusi attraverso i principali canali digitali e spesso disponibili anche all'interno delle pagine di un sito internet.
Tantissimi professionisti, blogger, aziende si stanno affidando a questi servizi per ampliare la propria
content strategy e per comunicare con i propri utenti in modo diverso e innovativo.
Il
dominio .cloud è così anche il dominio di chi lancia
progetti nuovi, innovativi e vuole comunicare, interagire,
connettersi e connettere.
Ed ecco che
associare il dominio .cloud al nome del tuo sito, del tuo blog e della tua attività può
accrescere la tua reputazione e far capire immediatamente che:
- sei orientato al futuro;
- parli ai tuoi utenti con gli strumenti più moderni e più ricercati nel web;
- sei pronto a rispondere alle richieste degli utenti che cercano la tua professionalità o che semplicemente vogliono ascoltare ciò che hai da dire.
Ecco alcuni siti che hanno scelto il .cloud come dominio
Sul sito del registro
Get.cloud troverai tantissimi casi reali di aziende che utilizzano il dominio
.cloud per il proprio sito.
- Circle.cloud è il sito dell’azienda Circle, che si occupa di soluzioni di connettività e di remote working per aziende e professionisti.
- United cloud è un centro di innovazione che unisce professionisti dell’IT per sviluppare soluzioni informatiche.
- Radio.cloud offre a chiunque la possibilità di trasmettere in radio sfruttando la tecnologia cloud.
- Food.cloud è il sito di FoodCloud, un’impresa sociale che ha l’obiettivo di trasformare il cibo in eccesso in opportunità.
- Fashion.cloud una piattaforma che aiuta brand e rivenditori nel settore della moda a connettersi per condividere risorse, ad esempio materiali di marketing e dati dei prodotti.
- Hydra.cloud, una piattaforma di Project management per professionisti.
Se stai pensando di creare un sito o semplicemente di registrare un dominio per la tua attività moderna e innovativa, visita la nostra pagina dedicata
al dominio .cloud.