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Estensioni di Dominio: quale scegliere per massimizzare la tua presenza online

05/06/2024
Estensioni di Dominio: quale scegliere per massimizzare la tua presenza online
PMIPrivatiProfessionisti
Quella del dominio più adatto a identificare la propria attività online è una delle prime decisioni che occorre prendere quando si decide di sbarcare sul web. È anche una delle più importanti, poiché rappresenta il modo per farsi raggiungere, e per farsi conoscere e riconoscere: da quel momento in avanti, costituirà la propria residenza digitale primaria. Pertanto, come ogni scelta che riguarda l’era dell’online, quando si vuole avere la sicurezza di ottenere i maggiori benefici possibili, è buona norma seguire qualche regola di base.

Innanzitutto, un po’ di chiarimenti sui concetti che definiscono il contesto. Il più generale riguarda il nome di dominio, cioè l’indirizzo del sito, soggetto a registrazione, che viene digitato nella barra delle URL del browser per accedere al suo contenuto.

L’introduzione di questa formula si è resa necessaria già agli albori del web, per evitare di dover conoscere, di dover memorizzare con grande difficoltà e di digitare nel browser il cosiddetto indirizzo IP, la sequenza di numeri che all’epoca erano l’unico modo per accedere a un sito.

Le società o le organizzazioni che vendono e gestiscono le registrazioni dei nomi di dominio sono
Domain registrar e sono elencati dall’ICANN (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers), un’autorità che coordina e gestisce i database dei domini su Internet. Prima di procedere alla registrazione del dominio, è essenziale verificarne la disponibilità, presso uno dei suddetti registrar.

Gli elementi che identificano i nomi di dominio

I nomi di dominio sono formati da due parti distinte separate da un punto. La prima, il dominio di secondo livello (Second Level Domain, SLD), è il nome vero e proprio, costituito da qualsiasi combinazione alfanumerica. Se si tratta di un’azienda, può corrispondere al nome del brand, di un prodotto o di un servizio.

La seconda parte è la cosiddetta estensione del dominio o dominio di primo livello (Top Level Domain, TLD). Negli anni, l’elenco di questi ultimi è andato via via crescendo (oggi le estensioni disponibili sono oltre 1.500, ndr).

Le estensioni sono mantenute e aggiornate regolarmente da un’autorità specifica definita dall’acronimo IANA (Internet Assigned Numbers Authority), che li suddivide in tre
categorie principali, in base al loro scopo e alla loro ubicazione:
  • gTLD (Generic Top-Level Domain): è il nome di dominio più comunemente utilizzato che comprende i ben noti .com, .org e .net, oltre ad altri nomi unici come .xyz, .biz e .tech. Nel 2011, l’ICANN ha iniziato a permettere alle organizzazioni di registrare le proprie estensioni di dominio generico, portando alla nascita di un gran numero di estensioni di marca e casuali;
  • sTLD (Sponsored Top-Level Domain): questi domini sono riservati a determinate organizzazioni e gruppi. Esempi comuni sono .gov per i siti governativi, .edu per le istituzioni educative;
  • ccTLD (Country Code Top-Level Domain): indicano una determinata parte di territorio o una località: .it per l’Italia, .eu per l’Europa, .us per gli Usa, .in per l’India, eccetera.
In questa panoramica ci concentreremo soprattutto sulle estensioni e su come scegliere la migliore opzione possibile per massimizzare le performance della propria presenza online.

Le caratteristiche delle varie estensioni di dominio

Se, infatti, il dominio di secondo livello rappresenta l’insegna del progetto, la vera e propria carta di identità della sua presenza in Rete che comparirà su ogni genere di comunicazione e su tutti i canali, il primo livello, cioè l’estensione, potrà dare al visitatore indicazioni importanti su due caratteristiche cruciali del sito: la sua collocazione geografica (e il relativo target di riferimento) e l’area di interesse dell’attività.

L’estensione più nota e più diffusa - è usata da quasi il 50% di tutti i siti web del pianeta - è il .com. Se, un tempo, indicava la connotazione commerciale del sito, oggi ha assunto una dimensione molto più eterogenea e può essere associata a qualsiasi tipo di entità e di attività. Sebbene possa essere registrato da chiunque, di norma, viene scelto, perlopiù, da realtà che hanno un raggio d’azione e un bacino di utenza a carattere internazionale.

Al pari di quelle .net e .org, risponde alla legge statunitense per quanto riguarda ogni aspetto contrattuale e relativo ai contenuti che vengono pubblicati al di sotto della sua insegna.

Da tenere in alta considerazione c’è anche il fatto che, a differenza dei domini connotati geograficamente, per registrare un dominio .com non è necessario rispondere a determinati requisiti di residenza.

L’altra macrocategoria dei domini di secondo livello è quella collegata alla collocazione geografica della presenza online, sia privata che aziendale la quale, a differenza, dell’americanocentrico .com, risponde alle leggi del Paese a cui afferisce.

Il dominio di secondo livello collegato al nostro Paese è il .it e la sua registrazione è gestita soltanto dai registrar accreditati. Può essere utilizzato solo da privati e aziende che abbiano la residenza in uno stato dell’Unione Europea oppure in Svizzera, San Marino e nel Vaticano.

La normativa italiana prevede che il dominio con estensione .it venga dato - in una sorta di affitto a vita - dallo Stato, che ne detiene la proprietà e che, chi registra è anche responsabile - civilmente e penalmente - di tutti i contenuti pubblicati nel sito a cui è associato.

Rappresenta la scelta migliore in tutti i casi in cui il legame con il territorio italiano dell’attività sottesa può essere considerato un elemento a valore aggiunto, o da tutte quelle realtà che, pur avendo una clientela internazionale, fanno del Made in Italy un proprio elemento di spicco.

Per una curiosa coincidenza linguistica, il .it viene scelto anche dai Paesi di lingua anglosassone che vogliono sfruttare la circostanza che nella lingua inglese, “it” è il pronome di terza persona singolare riferito alle cose e che, come tale, si presta a realizzare giochi di parole che evocano una qualche azione se associato a un dominio di primo livello rappresentato da un verbo all’infinito.

Come scegliere l’estensione più adatta

Tornando al merito della scelta, fino a non molto tempo fa, si diceva che per orientarsi nella decisione andava tenuto conto di un aspetto legato alla SEO (Search Engine Optimization), cioè che un dominio con estensione .it si posiziona meglio nelle SERP (Search Engine Results Pages), le pagine dei risultati di ricerca, italiane, e nelle ricerche effettuate in Italia, rispetto a un .com e che, per converso, il .com, è più adatto per la attività di tipo commerciale.

Dopo anni di dibattito, le tesi sono state smentite dalla stessa Google che ha confermato come i suoi sistemi di indicizzazione e posizionamento dei siti trattano tutti i nomi di dominio allo stesso modo.