Come trasformare Capex in Opex con il cloud: la guida pratica
22/02/2021
Enterprise
Non solo una rivoluzione tecnologica, ma anche strategica ed economica: in azienda è possibile attuare la transizione da un modello capex a opex con il cloud. Adottando infatti il sistema in cloud si modificano i paradigmi legati ai costi dell’IT. Le soluzioni tradizionali richiedevano tempi di ammortizzazione dei costi relativi ad hardware e software, mentre con il cloud si prospettano alternative come il noleggio operativo o il lease back.
Da capex a opex col cloud nel contesto attuale
Nel corso del 2020 il contesto legato alla pandemia di coronavirus ha accelerato il processo di digitalizzazione delle aziende, spesso costrette al ricorso allo smart working per garantire la continuità operativa e il rispetto delle prescrizioni normative per la sicurezza delle persone. Il cloud si è dimostrato un alleato fondamentale delle imprese per attuare le giuste strategie in questa direzione. Il bisogno di compiere scelte strategiche con rapidità, la maggiore necessità di scalabilità e la rivoluzione dei processi operativi sono gli elementi che hanno spinto le aziende a migrare in cloud (o ad adottare sistemi ibridi) in questa circostanza. Infatti, la tecnologia cloud ha garantito un alto livello di collaborazione, la possibilità di gestione da remoto e di conseguenza ha dimostrato di essere in grado di rendere più flessibili i flussi operativi, semplificando la quotidianità del lavoro.
Il cloud, dunque, non è più un discorso da affrontare solo dal punto di vista tecnologico, ma una scelta che influisce su ogni aspetto del proprio business. Compresa la pianificazione dei costi, in quanto il cloud è in grado di modificare i paradigmi classici dell’acquisto di materiale IT permettendo di passare da un modello finanziario capex a uno opex.
Capex e opex col cloud, perché si risparmia
Con il cloud si eliminano spese che con l’hardware erano obbligatorie. Tra queste, la gestione delle infrastrutture fisiche ha costi notevoli per le aziende in primis dal punto di vista dell’impiego del personale tecnico per le manutenzioni, senza contare le spese legate allo smaltimento dei macchinari una volta che si ha la necessità di sostituirli.
Da considerare anche i costi legati alla sicurezza, sia dal punto di vista della cyber security che della data protection. Un aspetto da tenere presente in fase di definizione del budget e della strategia d’acquisto delle tecnologie. Basti pensare che, in ottemperanza alle regole previste dal GDPR, bisogna mettere in atto tutte le cautele necessarie a proteggere i dati ed evitare intrusioni, un processo esoso se gestito on premise che richiede di avvalersi di numerosi professionisti per un approccio completo e multidisciplinare.
Proprio nell’ottica di questi investimenti strategici, assume sempre più importanza nelle aziende la collaborazione tra due figure manageriali rilevanti: il CIO e il CFO. In questo modo, confrontando le differenti competenze in ambito innovazione e finanza, è possibile attuare l’investimento migliore per gli obiettivi dell’impresa.
Da capex a opex col cloud: le proposte del noleggio e lease back
Adottando il cloud, dunque, il CFO aziendale si troverà a dover inserire nel bilancio dell’impresa i costi in modo diverso, nonché a valutare un’alternativa possibilità di approvvigionamento della tecnologia rispetto a quelle legate ai sistemi IT tradizionali.
Per esempio, si può verificare se il cloud provider di riferimento offra soluzioni di noleggio operativo o lease back, grazie a partnership con istituti bancari. Questo consente un approvvigionamento secondo un modello di noleggio e non di acquisto fornendo anche un’importante opportunità a quelle aziende che hanno fatto investimenti on premise recenti e importanti. Con il lease back, infatti, viene fornita liquidità e si permette al cliente di passare a un modello opex, attuando al completo la propria trasformazione digital