Il Decreto Fiscale approvato pochi giorni fa e collegato alla Legge di Bilancio, mette fine a tutte le voci di un possibile rinvio dell’obbligo nello scambio di fatture elettroniche tra privati (B2B).
Nessuna proroga quindi: la fatturazione elettronica sarà obbligatoria per tutti dal 1° gennaio 2019.
Ma la fattura elettronica è davvero una novità?
In realtà la
fattura elettronica ha fatto il suo primo ingresso in Italia già dal 6 giugno 2014, quando è diventata obbligatoria per tutti i fornitori di ministeri, agenzie fiscali ed enti nazionali di previdenza e assistenza sociale.
Dal 31 marzo 2015 questo obbligo è stato esteso a tutte le altre amministrazioni pubbliche.
La fattura elettronica è dunque già da tempo entrata a far parte della contabilità di aziende e professionisti che collaborano con la Pubblica Amministrazione.
Ma la grande svolta è arrivata con la Legge di Bilancio 2018, dove è stato ampliato l’obbligo della e-fattura a tutte le aziende e i professionisti, escluso i regimi forfettari e dei minimi.
La nuova modalità di emissione delle fatture è già entrata in vigore per alcune categorie di soggetti.
Dal 1° luglio 2018 è scattato
l’obbligo per i subappaltatori della PA e da 1° settembre 2018 anche i
venditori Tax Free dovranno emettere fattura in modalità elettronica.
Ma è il 1° gennaio 2019 la data limite per la fattura elettronica per tutti i rapporti B2B (cioè i rapporti tra tutti i soggetti con partita IVA). Dal momento che l’obbligo di emissione di fatture elettroniche verrà esteso a tutti i possessori di partita IVA, questo avrà ripercussioni anche su milioni di consumatori finali italiani, che si troveranno a riceverle
(il cosiddetto commercio B2C, verso gli acquirenti senza partita IVA). Ad esempio, l’obbligo riguarderà la fattura emessa dall’impresa edile a seguito della ristrutturazione della casa di un privato cittadino.
Proprio per semplificare sia l’emissione di fatture elettroniche sia la ricezione e la lettura di fatture B2B ma soprattutto B2C, sono state fornite dal legislatore almeno
3 modalità diverse di ricezione dei documenti, tra cui anche la
Posta Elettronica Certificata, nell’ottica di semplificare e agevolare quanto più possibile il passaggio al digitale.
Semplificazioni e sanzioni più leggere nella fase iniziale
La fattura elettronica avrà un impatto sia sul piccolo artigiano sia sulle grandi aziende, che dovranno adattare le loro modalità di emissione e ricezione delle fatture.
Data la portata di questa innovazione, per semplificare ulteriormente il cambiamento, non solo nelle abitudini ma anche nelle attività e nelle infrastrutture di milioni di Partite IVA, sono già state introdotte due novità interessanti attraverso un decreto fiscale collegato alla Legge di Bilancio.
La prima, stabilita nell’articolo 10 del dl 119/2018, alleggerisce le sanzioni per chi non rispetta i tempi di emissione della fattura elettronica.
Nello specifico,
per i primi 6 mesi del 2019, non verranno applicate sanzioni in caso di emissione tardiva della fattura, purché questa venga inviata entro il termine di liquidazione dell’Iva del periodo.
La sanzione invece sarà ridotta dell’80% nel caso in cui la fattura emessa tardivamente rientri nella liquidazione periodica del mese o del trimestre successivo.
Inoltre, dal 1° luglio 2019, chi deve emettere fattura, avrà 10 giorni di tempo dalla prestazione o dalla vendita, novità che va ad applicarsi a tutte le fatture e non solo a quelle elettroniche.
In tal caso, sarà comunque necessario indicare in fattura che questa non è stata emessa contestualmente all’effettuazione dell’operazione.
Se queste sono le principali novità del decreto, a queste si accompagnano un’altra serie di semplificazioni:
- Sarà possibile esercitare, entro il 16 di ogni mese, il diritto alla detrazione dell’IVA delle fatture ricevute e annotate entro il 15 del mese successivo a quello di effettuazione dell’operazione (mentre adesso il diritto alla detrazione può essere esercitato solo nella liquidazione relativa al mese in cui la fattura è stata ricevuta).
- Per quanto riguarda invece l’annotazione delle fatture emesse, viene superato l’attuale limite di 15 giorni dall’emissione della fattura, fissando invece al giorno 15 del mese successivo a quello di effettuazione dell’operazione il termine per la registrazione delle fatture.
Adottare la fatturazione elettronica sarà quindi più semplice e le sanzioni meno severe. Non vanno poi dimenticati i vantaggi derivanti dal suo utilizzo, che abbiamo già messo in evidenza nell’articolo sul
funzionamento della fatturazione elettronica.