L’anno 2024 sarà un anno di svolta per tutti i contribuenti titolari di partita IVA in regime forfettario, che dovranno soggiacere all’obbligo della fatturazione elettronica; ciò che è ormai diventato per la restante parte dei contribuenti
lo standard, con il quale gestire le transazioni commerciali e la relativa documentazione afferente acquisti e cessioni di beni e servizi.
Un processo lungo, progressivo, rivoluzionario ma che negli ultimi anni ha vissuto una rapida accelerazione sulla strada della trasformazione digitale.
I
benefici della fattura elettronica sono disparati e vanno dalla lotta all’evasione fiscale, fino alla miglior gestione documentale e dei dati aziendali. Il mondo dei forfettari era stato inizialmente tenuto fuori da questa grande evoluzione poiché il legislatore aveva ritenuto utile tutelare le piccole aziende/professionisti da adempimenti fiscali farraginosi e l’esonero da quest’ultimo ha portato a una semplificazione della gestione dell’attività ordinaria. Gradualmente, però, anche il mondo dei forfettari è stato coinvolto e ora, con l’inizio del 2024, l’intera categoria sarà definitivamente a bordo del nuovo sistema.
La scadenza è fissata al giorno del 31 dicembre 2023: è questo l’ultimo limite entro il quale si potranno emettere fatture secondo modalità tradizionali.
A partire dal 1° gennaio 2024, invece, saranno da considerarsi valide esclusivamente le fatture elettroniche, quelle transitate nel cosiddetto “sistema di interscambio”.
Fattura Elettronica: obbligo per tutti
La fattura elettronica è obbligo di legge già da tempo, ma sono previste specifiche deroghe che nel 2024 andranno a terminare definitivamente. Queste deroghe - in virtù di un processo di trasformazione che, a livello europeo, è diventato obiettivo primo delle politiche fiscali dei singoli Stati membri - prevedevano già da alcuni mesi anche parte dei
contribuenti in regime forfettario, che ora invece saranno definitivamente chiamati tutti al cambio di passo.
Finora infatti l’
obbligo di fatturazione elettronica aveva investito soltanto i forfettari che avevano percepito compensi o ricavi superiori a 25 mila euro, al fine di consentire alle microaziende/professionisti di poter avere maggior tempo per adattarsi: con la decadenza del regime transitorio (Agenzia delle Entrate,
FAQ n.150 del 22/12/2022), invece, non ci saranno più deroghe e i contribuenti in regime forfettario si troveranno a dover rispondere all’obbligo di fatturazione elettronica.
Oltre
350 mila partite IVA in regime forfettario hanno già scelto la
Fatturazione Elettronica di Aruba per adempiere a questo obbligo di legge: il
basso costo del servizio, la
facilità e la semplificazione del processo di fatturazione e la
piena aderenza alle necessità di un forfettario fanno della Fatturazione Elettronica Aruba lo strumento ideale per gestire la propria contabilità fiscale.
Dal 1° gennaio in poi non ci sarà più alcuna distinzione: non conterà se si è forfettari o meno, o se si è forfettari con entrate per più o meno di 25 mila euro, perché
dal 2024 per tutti scatterà inderogabilmente l’obbligo di fattura elettronica. Adeguarsi è molto semplice: un servizio come quello di Aruba predispone tutto quanto in modo estremamente “smart”, così che la semplice compilazione dei moduli richiesti porti alla creazione di una fattura ben formata e all’invio secondo quanto previsto dalla legge.
Non ci si deve preoccupare oltre, anche se non si ha particolare confidenza con il mondo dell’elettronica: si tratta di un servizio pensato specificatamente per quelle piccole imprese che non possono perdere tempo su oneri burocratici e che non hanno personale da dedicare a questo tipo di competenze, ma che necessitano piuttosto di servizi snelli e convenienti per sbrigare ogni pratica nel minor tempo possibile.
Quello che potrebbe essere un salto tecnologico, si rivela essere soprattutto un passo in avanti dal punto di vista culturale. Non a caso i più favorevoli alla fatturazione elettronica sono stati in primis i giovani, mentre le maggiori resistenze si sono arroccate sui timori di costi e difficoltà aggiuntive. Le inerzie sono state presto sconfitte da strumenti di fatturazione elettronica dai costi contenuti e dalla facilità estrema, cosa che ha aperto le porte a un nuovo modo di pensare tanto la fattura, quanto la gestione documentale e quella integrata di corrispettivi, anagrafiche e pagamenti.
Una
indagine Aruba-IDC dimostrava già nel
2021 come il 46% delle aziende senza obbligo di fattura elettronica avesse ormai già preso questa strada senza attendere che fosse una normativa a forzare il passaggio al nuovo sistema:
“quasi il 75% delle aziende fino a 5 addetti considera la fatturazione elettronica essenziale per la digitalizzazione della propria azienda, dato che sale all’83% tra le PMI che contano tra i 6 e i 20 dipendenti”.
La data del
1° gennaio 2024 è dunque l’ultimo scalino di un percorso iniziato nel 2019 e giunto in un quinquennio a compimento. A doversi adeguare saranno ora soltanto quelle microaziende/ professionisti che ancora erano esonerati dalla fatturazione elettronica: saranno strumenti di facile adozione, come la
Fatturazione Elettronica di Aruba a fare in modo che il passaggio di consegne possa avvenire senza strappi, senza errori e senza problemi. Il costo non sarà un problema, perché basteranno di fatto pochi euro per poter accedere al servizio senza necessità di alcuna dotazione hardware specifica.