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Come aprire una SRL

17/10/2022
Come aprire una SRL
PMIPubblica Amministrazione
SRL è l’acronimo di Società a Responsabilità Limitata ed è una delle forme societarie maggiormente diffuse in Italia. La società è innanzitutto un’organizzazione di una o più persone che decidono di partecipare con denaro o beni allo svolgimento di un’attività comune, con l’obiettivo di realizzare degli utili da dividere tra i soci.
Esistono due tipi di società, le società di persone e le società di capitali.
Nelle società di persone, i soci rispondono con il loro patrimonio personale dei debiti e degli obblighi dell’impresa.
Nelle società di capitali è invece la società a garantire per i debiti e gli obblighi dell’attività, ed i soci rispondono solo nei limiti di quanto versato. Si parla infatti di responsabilità limitata.
La SRL rientra quindi tra le società di capitali, e ne esistono sostanzialmente due tipologie:
  • SRL Ordinaria: presenta un capitale sociale minimo di 10.000 Euro, o anche inferiore purché interamente versato in denaro.
  • SRL Semplificata: introdotta con l’articolo 2463-bis del Codice Civile, prevede un capitale sociale ridotto con un minimo di 1 Euro e comunque inferiore a 10.000 Euro. Deve inoltre essere costituita in conformità con apposito statuto standard.

Passaggi per aprire una SRL

Per poter costituire una SRL, o anche una SRLS, è necessario compiere una serie di passaggi. Il primo passaggio è quello della creazione dello statuto e dell’atto costitutivo.
L’atto costitutivo rappresenta un documento fondamentale per la costituzione della SRL, ed in questo vengono infatti riportati tutti i dati dei soci, mentre nell’atto costitutivo vanno riportare tutte le regole necessarie per il funzionamento della società, come ad esempio la descrizione del potere degli amministratori, o quello del consiglio di amministrazione.
Il passaggio successivo è quello del versamento del capitale sociale da parte dei soci. L’importo relativo al versamento viene scelto liberamente dai soci, ma deve necessariamente ricoprire quantomeno le spese iniziali come ad esempio quelle relative all’acquisto di macchinari, o al pagamento della sede dell’attività.  
Una volta effettuato il versamento del capitale sociale, è la volta della costituzione vera e propria della società presso un notaio. La costituzione notarile è obbligatoria per le SRL e per le SRLS, però dal 14 Dicembre 2021 non è più necessario presentarsi fisicamente dal notaio, ma è possibile effettuare la costituzione tramite webcam. Per poter completare questa procedura online, tutti i soci e gli amministratori dovranno predisposti di una firma digitale attiva, necessaria alla firma dei documenti in modo digitale.
Successivamente alla costituzione notarile, sarà poi necessario effettuare l’apertura della Partita IVA presso l’Agenzia delle Entrate, nonché l’iscrizione presso la Camera di Commercio della provincia in cui ha sede la società. Questi adempimenti verranno svolti dal commercialista che si occuperà della contabilità, ma anche in questo caso sarà necessaria la firma digitale dell’amministratore, inoltre la SRL dovrà essere in possesso di una PEC (Posta Elettronica certificata) attiva, sulla quale perverranno le ricevute di iscrizione da parte del Registro Imprese, nonché la visura camerale.
Per poter iniziare la vendita effettiva dei prodotti o servizi, sarà necessario completare alcuni adempimenti amministrativi e fiscali. Sarà infatti necessario compilare ed inviare la comunicazione di inizio attività che prevede l’invio di alcune dichiarazioni telematiche agli enti competenti. Questa prende il nome di SCIA, ed andrà inviata al SUAP (Sportello Unico Attività Produttive) del Comune sede dell’attività delle SRL.

Quanto costa aprire una SRL

I costi per aprire apirena SRL possono variare in base ad alcuni fattori, come ad esempio:
  • Il capitale sociale.
  • La costituzione di una SRL Semplificata, oppure unipersonale.
  • La complessità dello statuto societario.
In media i costi per la costituzione variano da 1.500 a 2.500 Euro e comprendono le spese notarili, tasse, bolli ed onorario del notaio. Vi sono poi una serie di costi accessori da non sottovalutare come ad esempio il costo dell’imposta di registro pari a 200 Euro, oppure il costo annuale relativo alla tassa per la vidimazione dei libri sociali pari a 397,87 Euro, o anche il costo relativo ai diritti camerali annuali pari ad un minimo di 120 Euro.
Relativamente ai libri sociali ed alla loro vidimazione, alcune Camere di Commercio (Roma, Milano, Monza Brianza e Lodi) hanno istituito “Libri digitali”, un servizio davvero innovativo destinato a tutte le imprese iscritte e che permette la conservazione digitale in modo semplice ed efficace dei libri d’impresa. Questo servizio quindi sostituisce completamente le tradizionali modalità di tenuta, vidimazione, archiviazione e conservazione a norma dei libri.
Anche in questo caso, per poter accedere a questo innovativo servizio, sarà necessario ricevere via PEC tutti i documenti, e sarà necessario firmarli digitalmente con apposita firma digitale (in modalità .p7m o CADES).
Ogni socio lavoratore dovrà inoltre provvedere all’ iscrizione alla Gestione Commercianti INPS, ed avrà quindi l’obbligo del versamento dei contributi INPS “minimali” pari a circa 3.800 Euro suddivisi in 4 rate trimestrali di circa 950 Euro, che andranno pagate secondo le scadenze:
  • 16 Febbraio
  • 16 Maggio
  • 16 Agosto
  • 16 Novembre.
Ogni società, sia di persone che di capitali, rientra in Regime Semplificato o Ordinario, ed è quindi obbligata dal 1° Gennaio 2019 anche all’emissione di fatture elettroniche. Sarà quindi indispensabile predisporsi di un software di fatturazione elettronica che permetta quindi la possibilità di emettere e ricevere fatture elettroniche, ed anche di conservare le stesse secondo i termini di legge.
Il regime fiscale ordinario delle SRL, prevede una tassazione interamente a carico della società, e l’imposta da versare è l’IRES (Imposta del Reddito delle Società) e la percentuale è pari al 24%. Sarà inoltre necessario versare anche l’IRAP (Imposta Regionale Attività produttive) in una percentuale variabile da comune a comune, ma comunque in media pari al 3,9%.


 
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