Per tutti coloro che hanno deciso di
“appoggiare” il proprio sito su un servizio di hosting dalle dimensioni limitate, può non essere così infrequente la condizione di ritrovarsi a fare i conti con
l’esaurimento dello spazio disponibile.
Oltre che probabile, questa situazione può rivelarsi anche incresciosa, per via di tutta una serie di problematiche relative alla
business continuity, cioè alla possibilità di continuare a erogare regolarmente i servizi - il sito web, in questo caso - che necessitano di una determinata infrastruttura, cioè la piattaforma di
hosting deputata a ospitarlo che viene messa a disposizione dell’
Internet Service Provider (ISP) che si è prescelto .
Per comprendere meglio il contesto, partiamo da qualche cifra, quelle che, cioè, sono necessarie a spiegare di quale scala dimensionale stiamo parlando.
Quanto spazio occupa un sito?
Un’installazione aziendale di WordPress di medie dimensioni (che poi è anche la taglia più diffusa del web), attiva da qualche anno,
occupa, complessivamente, circa 1 GB di dati.
Di questa torta, la porzione più rilevante - circa l’80 per cento del totale - è quella riservata alla
directory dei contenuti multimediali presenti sul sito, seguita a ruota da quella destinata ai
plugin (10 per cento), mentre la parte restante è suddivisa in percentuali simili tra il database, la directory dei temi e il
core del sistema di gestione dei contenuti
(Content Management System, CMS).
Naturalmente, queste cifre possono arrivare ad assumere
dimensioni anche molto più elevate quando si tratta di siti più complessi, fino alle estremità rappresentate da tutte quelle realtà del web che contengono apparati di
news e risorse media in continuo aggiornamento.
Bisogna, poi, tenere anche conto di un altro aspetto: in un hosting limitato, gli
hard disk dei server sui quali sono caricati i contenuti di un sito hanno una soglia massima anche per ciò che riguarda i cosiddetti
inodes, cioè la quantità di cartelle e di file memorizzabili.
Quando questi ultimi o lo spazio totale che essi occupano vengono superati,
il sito smette di funzionare.
Come liberare spazio sull’hosting
In tutti quei casi in cui, malauguratamente, questa circostanza si verifica, è possibile intervenire intraprendendo
diverse azioni.
La prima, che è poi anche la più ovvia, consiste nel procedere con l’immediata
eliminazione dei file che non sono più necessari all’attività del sito. Tra questi, includiamo i
backup e i
log ormai obsoleti, gli utenti non più attivi, nonché tutti i file temporanei e quelli duplicati.
Se, poi, viene individuata anche una grande mole di
file di grandi dimensioni (parliamo, quindi, principalmente, di video e di immagini), si potrà procedere con la loro
compressione.
In alternativa - o in aggiunta - sarà anche possibile decidere di
aggiornare il proprio piano di hosting passando a un’offerta di servizio con uno spazio disponibile maggiore, considerando, tuttavia, che, in un momento successivo, ci si potrà trovare, nuovamente, nella medesima condizione.
Perché un hosting illimitato è una buona idea
Pertanto, per risolvere il problema alla radice e in maniera definitiva, l’unica soluzione è di
optare per un hosting di tipo illimitato.
In questo modo, la preoccupazione di ritrovarsi nuovamente nella condizione di aver esaurito lo spazio disponibile cesserà di esistere, potendo anche contare sull’impagabile libertà di
caricare senza problemi tutti i file che si desidera, indipendentemente dalle loro dimensioni e, il fatto di poter eliminare qualsiasi genere di apprensione relativa agli ingombri del
backend consentirà anche di
dare libero sfogo alla creatività e alla completezza, senza limiti, nello
sviluppo del sito, il quale ne potrà giovare sia in termini di qualità e che di ricchezza e dinamicità.
Occorre, infine, considerare che, solitamente,
un piano di hosting illimitato ha dei costi non così più elevati dei suoi corrispettivi vincolati da un limite dimensionale e quantitativo e non prevede di preventivare ulteriori costi relativi alle risorse.