Ogni sito web ha una propria
“residenza” fisica su Internet, corredata da tutta una serie di servizi, che viene identificata con la locuzione
hosting web.
Gli elementi che caratterizzano e differenziano
questi “luoghi” sono molte e, se le raggruppiamo, vediamo prendere forma
quattro tipologie:
condivisi, dedicati, misti, in cloud.
In questa panoramica parleremo delle prime due, che si distinguono per la modalità con cui
il sito web è presente all’interno del server, la vera e propria residenza di cui si è detto all’inizio.
Per dirla nei termini più semplici, nel primo caso, quello che riguarda cioè
l’hosting condiviso, il sito è memorizzato in un server assieme a più o meno numerosi suoi omologhi di altri utenti, mentre se si è scelto un piano di
hosting dedicato il sito può contare su una collocazione esclusiva in un server che conterrà soltanto i suoi dati.
Entrambi presentano punti di forza e di debolezza e, pertanto, prima per capire qual è la scelta più adatta alle proprie esigenze è necessario effettuare una buona analisi di quali sono gli obiettivi che si vogliono ottenere con il proprio sito.
Che cos’è l’hosting condiviso
In una vita sociale ed economica nella quale la
condivisione è un principio tanto diffuso quanto apprezzato, nella vita digitale le cose non potevano andare diversamente.
In questo caso, lo
sharing riguarda
l’hardware, il server web, che ospita il software di un sito, cioè i suoi dati e i suoi contenuti immagazzinati nei rispettivi file.
I siti ospitati su un unico server possono essere anche molto numerosi: decine, centinaia, addirittura migliaia.
I vantaggi dell’hosting condiviso
Tra i fattori che spingono a privilegiare la scelta di un
hosting condiviso, i principali sono sicuramente quelli che riguardano i costi individuali di occupazione e manutenzione del server che, potendo essere distribuiti tra più utenti, risultano più bassi di quelli che caratterizzano, invece, un hosting dedicato.
Ovviamente, in uno
shared hosting, è possibile in ogni momento modificare il ventaglio e la tipologia dei servizi correlati.
L’altro grande “pro” della modalità condivisa è dato dal fatto che tutte le attività tecniche che riguardano il funzionamento del server vengono svolte dal provider che eroga il servizio, e le poche operazioni che rimangono a carico dell’utente possono essere gestite da un pannello di controllo di facile utilizzo anche da parte di chi non è in possesso di competenze tecniche e conoscenze approfondite delle macchine.
Gli svantaggi dell’hosting condiviso
Sull’altra faccia della medaglia, ci sono, ovviamente, i contro che - nel caso dello
shared hosting – si manifestano principalmente in termini di qualità del servizio e di sicurezza.
Il limite più evidente è rappresentato dal fatto che, oltre ai costi, la condivisione collettiva riguarda anche la potenza di calcolo, la memoria, lo spazio su disco e ogni altra risorsa caratterizzi il funzionamento e le performance del server.
Un altro aspetto negativo è quello che può essere definito del “cattivo vicino”, e che riguarda cioè il caso in cui un sito web sul server condiviso conosca dei picchi di traffico che assorbono più delle risorse stabilite, causando il rallentamento delle altre realtà presenti sulla stessa macchina. Così come, c’è il rischio che, a causa di qualche comportamento inopportuno, l’indirizzo IP del server possa finire in una qualche lista nera, a scapito di tutte le altre property web ospitate.
Tuttavia, queste evenienze sono sempre meno frequenti, poiché i provider sono in possesso di sistemi di monitoraggio del sistema sofisticati in grado di gestire le emergenze di questo tipo in maniera molto più rapida ed efficace che in passato.
Perché scegliere un hosting condiviso
Si tratta della soluzione ideale per chi cerca un'opzione economicamente conveniente e adatta ai principianti. Il target è molto variegato: da chi deve gestire il proprio progetto personale, alle piccole e medie imprese, purché il traffico del sito non sia troppo intenso, e che il server sia protetto da protocolli di sicurezza affidabili.
Che cos’è l’hosting dedicato
Quando un sito web va incontro a esigenze che non possono essere soddisfatte neppure dalla più avanzata delle soluzioni di
hosting condiviso, la scelta è pressoché obbligata: passare all
’hosting dedicato, cioè portare il proprio sito su un singolo server tutto per sé, eliminando quindi qualsiasi eventualità negativa legata alla presenza condivisa.
I vantaggi dell’hosting dedicato
Con le soluzioni di
hosting dedicato, non c'è condivisione del server, e quindi tutta la potenza di elaborazione, tutta la memoria e tutto lo spazio su disco possono essere sfruttati in via esclusiva da un singolo sito web. Inoltre, nessun altro utente può esporre il sito a minacce informatiche o causare l'inserimento dell'indirizzo IP del server in una
black list.
L'hosting dedicato consente, inoltre, un'ampia personalizzazione per ottimizzare le impostazioni del server, nonché l'accesso
root per modificare il codice sorgente del software, a tutto vantaggio delle possibilità di configurazione che in determinate circostanze e tipologie di sito sono fondamentali.
Gli svantaggi dell'hosting dedicato
Ciò che offre un
hosting dedicato, tuttavia, ha un costo che può rivelarsi sproporzionato alle reali esigenze del sito.
Un altro limite è dato dal fatto di richiedere alti livelli di conoscenza tecnica per la sua gestione, soprattutto se si vogliono sfruttare tutte le sue potenzialità di personalizzazione e quindi potrebbe implicare il costo aggiuntivo di un amministratore di server esterno, o l’acquisto di un piano che includa il supporto alla gestione.
Perché scegliere un hosting dedicato
L'hosting dedicato è l'ideale per le aziende che hanno requisiti di larghezza di banda molto elevati ed esigenze altamente specializzate, che necessitano anche del livello di sicurezza superiore offerto dall'
hosting dedicato.