Quando si parla di data center entrano sempre più in gioco le
tipologie di classificazioni a cui un’infrastruttura risponde. Lo stato dell’arte vede l’alternanza, principalmente, tra la classificazione dell’
Uptime Institute e le specifiche stabilite dalla
Telecommunications Industry Association, ossia l’
ANSI/TIA-942. Una differenza non banale, che non tutti conoscono e che è bene approfondire in quanto a
diversi approcci e peculiarità.
L’Uptime Institute rilascia tre diverse tipologie di certificazioni, a seguito di
test, eseguiti dall’ente stesso, per verificare il corretto funzionamento del data center al massimo livello di stress sostenibile. Dal canto suo, la Tier Certification distingue i data center in 4 diverse tipologie, assegnando a ognuna un diverso livello di “solidità” (Tier I, II, III e IV). Quest’ultima certificazione, assegnata dalla Telecommunications Industry Association, prevede una verifica normativa con
audit periodico di enti terzi, inclusa un’ispezione del sito in produzione.
La Tier Certification dell’Uptime Institute
Partendo dal livello di certificazione più basso (Tier I) fino a quello più alto (Tier IV), nella “classifica dei Data Center” definita dall’Uptime Institute troviamo quattro livelli. Il primo è pensato per identificare gli standard minimi a cui un data center deve sottostare. Il livello Tier I prevede che la cosiddetta “sala CED” sia climatizzata, separata dagli altri ambienti e dotata di un Uninterruptible Power Supply (UPS) – il classico “gruppo di continuità”, per arginare l’impatto di eventuali picchi di energia elettrica.
La certificazione di livello Tier II stabilisce che, in aggiunta a quando già specificato sopra, il Data Center debba essere dotato di sistemi di ridondanza utili a garantire l’erogazione continua di energia elettrica e il raffreddamento degli impianti. Il data center Tier III ha il vantaggio di disporre di sistemi di alimentazione e raffreddamento secondari totalmente separati da quelli principali. Il terzo livello introduce per la prima volta il concetto di “manutenzione programmata”, imponendo a coloro che la conseguono la sostituzione dei componenti giunti a fine vita, anche quando ancora funzionanti. I data center Tier IV sono gli unici a poter garantire un uptime del 99,995%. Tradotto in termini di tempo, vuol dire che i servizi e i dati ospitati potrebbero risultare offline massimo per 26 minuti all’anno.
Come detto, oltre alla
Tier Certification dell’Uptime Institute, esiste una seconda modalità di certificazione: è lo
standard ANSI/TIA-942 della
Telecommunications Industry Association, nata nel 2005 e articolato anch’esso su 4 livelli (Rated 1, 2, 3 e 4).
Per quasi un decennio, anche i livelli dei data center basati su TIA-942 vennero chiamati Tier, creando non poca confusione con quelli di Uptime Institute. Poi, nel 2014 i due enti si accordarono e TIA introdusse il termine Rated seguito da un numero arabo.
A differenza di Uptime Institute, TIA si rivolge ad auditor esterni per il processo di certificazione e prevede due tipologie di certificazione:
Design Certification, che mira a verificare la conformità dei documenti di progettazione al tipo di Rating (1,2,3,4) cui il data center ambisce, e
Site Certification, che consiste in un’ispezione del sito per valutare la conformità alle molte prescrizioni contenute in ANSI/TIA-942.
TIA-942 stabilisce caratteristiche tecniche abbastanza rigide su come progettare e costruire una server farm mentre
gli standard TIER di Uptime Institute sono più flessibili e maggiormente rivolti all’obiettivo finale del progetto.
Lo standard ANSI/TIA-942 di TIA
ANSI/TIA-942 descrive i seguenti quattro livelli di classificazione in cui è possibile classificare i data center.
Classificazione 1: infrastruttura di base del sito. Un data center che ha singoli componenti di capacità e un unico percorso di distribuzione non ridondante che serve le apparecchiature informatiche. Ha una protezione limitata contro gli eventi fisici.
Classificazione 2: infrastruttura con capacità ridondante. Un data center con componenti di capacità ridondanti e un unico percorso di distribuzione non ridondante che serve le apparecchiature informatiche, con una migliore protezione contro gli eventi fisici.
Classificazione 3: infrastruttura del sito gestibile contemporaneamente. Un data center con componenti di capacità ridondanti e più percorsi di distribuzione indipendenti che servono le apparecchiature informatiche.
In genere, solo un percorso di distribuzione serve un'apparecchiatura informatica alla volta. Il sito è gestibile contemporaneamente, il che significa che ogni componente di capacità, compresi gli elementi che fanno parte del percorso di distribuzione, può essere rimosso/sostituito/manutenuto su base pianificata senza interrompere le capacità per l'utente finale. Ha protezione contro la maggior parte degli eventi fisici.
Classificazione 4: Infrastruttura del sito tollerante ai guasti. Un data center con componenti di capacità ridondanti e più percorsi di distribuzione indipendenti che servono le apparecchiature informatiche, che sono tutte attive. Il data center consente la manutenibilità simultanea e un guasto in qualsiasi punto dell'installazione senza causare tempi di inattività. Ha protezione contro quasi tutti gli eventi fisici.
I Data Center di Arezzo (IT1) e Milano PSP (IT3) di Aruba rispettano entrambi i massimi standard di resilienza previsti dal livello Rating 4 (former Tier 4) ANSI/TIA 942.
Qui il dettaglio delle certificazioni conseguite e i vantaggi che ne derivano.
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