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Cloud Object Storage: massima compatibilità con lo standard S3

13/03/2024
Cloud Object Storage: massima compatibilità con lo standard S3
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Lo Storage in Cloud, detto anche archiviazione su cloud o remota, è un modello di memorizzazione dati che permette agli utenti di salvare e accedere ai propri file su server remoti attraverso qualsiasi dispositivo dotato di connessione a internet, invece di fare ricorso a supporti fisici locali come hard disk o NAS (Network Attached Storage), offrendo una flessibilità e una scalabilità significativamente maggiori rispetto ai metodi tradizionali di storage.

Questa architettura prevede che l’archiviazione sia gestita e mantenuta da un provider di servizi cloud, che si occupa della sicurezza, della durabilità e della scalabilità dei dati archiviati.

Object Storage e S3: cosa sono e come funzionano

Tra le varie tipologie di archiviazione che si possono trovare sotto l’ampio cappello dello Storage in Cloud, se ne distingue una in particolare denominata Object Storage la cui specificità è quella di memorizzare i dati nella forma di oggetti, senza una struttura gerarchica di cartelle e sottocartelle a supporto.

A loro volta, gli oggetti risultano accessibili mediante appositi identificatori univoci, con una modalità particolarmente adatta per archiviare dati non strutturati e/o grandi volumi, provenienti, per esempio, da video, immagini, backup di grandi dimensioni e dispositivi IoT (Internet of Things). Il sistema che ne risulta è scalabile, conveniente e sicuro, nonché caratterizzato da una certa facilità di gestione e dal buon rapporto costo-efficacia, soprattutto quando la quantità di dati è di dimensioni elevate.

In abbinata al protocollo S3, il mondo dell’Object Storage ha portato a una vera e propria rivoluzione nel modo in cui i dati vengono archiviati e resi accessibili online.

S3 è un protocollo basato su API RESTful che consente di accedere ai dati archiviati sulle piattaforme di Cloud Object Storage e che viene offerto dai principali provider di servizi cloud. Si tratta di un protocollo aperto e interoperabile, e queste sue caratteristiche hanno favorito la concorrenza nel mercato dell'Object Storage oltre ad aver reso più facile per le aziende spostare i dati tra diversi fornitori.

Un protocollo RESTful è un insieme di regole che definiscono come le applicazioni web possono comunicare tra loro. Si basa, a sua volta, su un altro protocollo, il celeberrimo HTTP, e utilizza i suoi verbi (GET, POST, PUT, DELETE, OPTIONS) per eseguire diverse azioni su risorse identificate da URI (Uniform Resource Identifier).

Il protocollo S3 ha avuto un ruolo chiave nel trasformare l'Object Storage in una tecnologia mainstream, offrendo un modo semplice, scalabile e conveniente per archiviare e accedere ai dati online ed è verosimile pensare che il suo impatto continuerà a farsi sentire negli anni a venire, con l'evoluzione del panorama del cloud computing.

Il protocollo è progettato per essere altamente scalabile, è in grado quindi di gestire grandi quantità di dati con un'elevata affidabilità, permettendo alle aziende di archiviare petabyte di dati non strutturati in modo efficiente e sicuro, senza dover investire in costose infrastrutture hardware.

L'adozione sempre più diffusa di S3 ha favorito l'innovazione nel campo dell'Object Storage, con nuovi servizi e funzionalità che vengono sviluppati continuamente, generando un ecosistema di soluzioni di archiviazione molto ricco e diversificato, in grado quindi di soddisfare le diverse esigenze degli utenti.

Cos'è un bucket S3?

Il funzionamento del protocollo sfrutta i cosiddetti bucket S3, contenitori virtuali utilizzati per archiviare dati nelle varie piattaforme di Object Storage. In informatica, per bucket si intende un contenitore nel quale possono essere riposti i dati in forma di file, ciascuno dei quali è identificato da un nome univoco a livello globale e può avere diverse proprietà: dimensione, tipo di file, data di creazione, e qualsiasi altra informazione contenuta nei metadati associati. 

Gli oggetti in un bucket S3 di un sistema di Object Storage possono essere gestiti in maniera selettiva, cioè è possibile controllare chi può accedere al loro interno, contando anche su un sistema di sicurezza evoluto basato su algoritmi crittografici, sia a riposo che in transito.

Le funzionalità dell’Object Storage

Oltre alla semplice archiviazione dei dati, grazie ai bucket S3 i sistemi di Object Storage possono essere utilizzati anche per ospitare siti web statici, e nello sviluppo di applicazioni specifiche residenti sul cloud, poiché si prestano ad accogliere il codice sorgente, i file di configurazione e tutti gli altri oggetti necessari, così come grandi volumi di dati, spesso troppo grandi o complessi per essere gestiti con soluzioni di storage tradizionali (big data), dai file di log di connessione ai dati di acquisto dei grandi siti e-commerce per poi analizzarli in seguito, consultandoli al momento dell’uso, e cancellandoli quando non ve ne sia più la necessità di tenerli archiviati.
Un servizio di Cloud Object Storage è comunemente impiegato anche per archiviare e distribuire file multimediali di qualunque dimensione.

Inoltre, l’abbinata tra i protocolli S3 ed FTP permette a un sistema di Object Storage di configurare apparecchi abilitati come DVR e videocamere per videosorveglianza. Questo elemento è utile per poter effettuare l'upload direttamente in cloud, proteggendo così le registrazioni anche in caso di furto o danneggiamento del server locale.

Spazio, sicurezza e resilienza a prezzi vantaggiosi

La sicurezza e la resilienza di un sistema di Object Storage creano le giuste condizioni per fornire anche soluzioni orientate al recupero dei dati in casi di emergenza. 

Decidendo di posizionare i propri dati in bucket S3 localizzati in più aree geografiche differenti l’utente può replicare i suoi dati in zone geograficamente distanti per avere la garanzia di non perderli in nessuna eventualità.

Ma quanto costa implementare una soluzione di Object Storage in cloud basata sul protocollo S3? Poiché S3 è ormai uno standard, è possibile guardarsi intorno e scegliere fornitori che propongono servizi dal rapporto qualità-prezzo adeguato alle proprie esigenze. Solitamente, i provider che forniscono l’utilizzo di tali piattaforme propongono due modalità:

La prima è quella a consumo (pay-per-use), che prevede uno spazio disco per blocchi di vari GB e tariffazione basata sull’utilizzo, sia di spazio che di traffico.
La seconda opzione è quella che prevede pacchetti in varie taglie, particolarmente adatti ad aziende che hanno un volume di storage e di traffico richiesto piuttosto stabile nel tempo, o facilmente prevedibile.

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