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La firma digitale come motore di innovazione per il Paese

21/07/2022
La firma digitale come motore di innovazione per il Paese
Enterprise
Come sappiamo, il Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD) riconosce 4 tipi di firme: la firma elettronica, la firma elettronica avanzata, la firma elettronica qualificata e la firma digitale. Oggi ci concentriamo proprio sulla firma digitale, meglio nota come FD, che permette di ottenere efficacia probatoria della scrittura privata e integra la forma scritta ad substantiam.

Nella scelta della soluzione di firma che un’azienda dovrebbe adottare, ci sono da tenere in considerazione alcuni aspetti decisamente rilevanti. Tra questi, la responsabilità della identificazione e l’affidabilità dell’emittente.
Se nel caso della Firma Elettronica Avanzata la responsabilità dell'erogazione della soluzione (nel suo complesso e non solo nell'identificazione) è in capo al soggetto che eroga la soluzione stessa della firma, nella Firma Digitale, questa ricade su un ente terzo che emette i certificati utilizzati, riconosciuto come Certificatore Accreditato dall’AgID. Inoltre, lo stesso Certificatore Accreditato, oltre ad essere periodicamente controllato, deve possedere requisiti di solidità, sicurezza e affidabilità particolarmente rilevanti, vigilate e qualificate dall’AgID.

Gli anni di pandemia ci hanno insegnato che l’utilizzo della firma digitale permette di snellire significativamente i rapporti tra imprese, enti e utenti. Riducendo al minimo la gestione in forma cartacea dei documenti, lo strumento si è già posto come principale abilitatore della dematerializzazione, con vantaggi certi anche in termini di costi e di minor impatto ambientale.
La firma digitale, costituita da un dispositivo (smart card o chiavetta USB) e integrata da un certificato di sottoscrizione, si integra anche con altre modalità di riconoscimento, magari tramite webcam, per verificare l’identità di un utente specifico e acconsentirne la sottoscrizione dei documenti.
Prassi che, di norma, sono divenute di uso comune per banche e istituti finanziari alla richiesta di un credito.

La firma digitale è uno strumento capace di accelerare la trasformazione dei processi.
Questo è vero soprattutto oggi, ossia in uno scenario caratterizzato da rapporti cliente-azienda e cittadino-istituzioni sempre più digitalizzati e gestiti da remoto. Allo stesso tempo, la FD garantisce elevatissimi livelli di sicurezza, in grado di dimostrare validità e integrità dei documenti, oltre che l’autenticazione del firmatario.

Gli strumenti del mestiere

Per dar seguito alla firma digitale c’è bisogno di una smart card, che contiene un certificato rinnovabile, e un lettore. L’alternativa è una chiavetta USB che include il certificato di firma digitale (solitamente inserito in una sim card) anche se meno usato.
Inoltre, esistono dispositivi di firma digitale remota che permettono di firmare documenti, anche in maniera massiva, grazie alle soluzioni in cloud. Operano mediante dei dispositivi di firma di fatto virtuali, accessibili solo con sistemi sicuri, come la doppia autenticazione e codici temporanei inviati da app ed sms.
La firma digitale remota garantisce lo stesso grado di sicurezza e gli stessi effetti di legge della tradizionale firma digitale, ma rispetto a quest’ultima offre diversi vantaggi. Ad esempio, non richiede l’installazione di hardware o software dedicato; permette di generare firme digitali in ogni momento e in ogni luogo; la procedura di firma remota è utilizzabile anche su mobile.
É possibile integrare le funzionalità della Firma Digitale Remota con i sistemi di gestione documentale interni all’organizzazione tramite la fornitura del componente server ARSS (Aruba Remote Signing Service).
Le soluzioni di firma digitale di Aruba Enterprise sono conformi alla normativa eIDAS (Electronic IDentification Authentication and Signature), per la validità in tutta Europa dei relativi servizi fiduciari.

Scopri le soluzioni Aruba Enterprise per la dematerializzazione dei processi.


 
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