Non tutti gli IT provider ne dispongono, ma per i virtuosi che si sono dotati di questa figura, l’offerta alle aziende e pubbliche amministrazioni è decisamente un altro film. Stiamo parlando del Solution Architect, ovvero una figura professionale capace di comprendere le necessità delle imprese e aiutarle a crescere in digitale in modo organico, mirato ed economicamente ponderato.
Si tratta di uno specialista che vanta svariate competenze, una figura complessa, in grado di analizzare e sviluppare progetti articolati, dopo avere compreso a fondo le esigenze di partenza dei clienti. Nell'ambito di un progetto IT, il Solution Architect ha il ruolo di definire l'architettura del sistema che dovrà essere realizzato. Parliamo di un soggetto che affianca capacità di natura prettamente tecnica a conoscenze di business e di processi aziendali. Questa figura, che potremmo definire “ibrida” per certi aspetti, sta assumendo un ruolo sempre più importante nella pianificazione della digital transformation di qualsiasi tipo di impresa.
Il Solution Architect dialoga direttamente con le aziende clienti e si interfaccia con varie funzioni presso l’azienda ma anche all’interno dell’organico del service provider per cui opera. Si occupa di seguire in prima persona e fin da subito lo sviluppo delle differenti fasi del rapporto con il cliente, dalla progettazione di una soluzione IT, sino alla scelta di un determinato servizio o prodotto, per trasformare le richieste delle imprese in attività concrete.
Il Solution Architect adotta le best practice per ottemperare alle proprie mansioni; ascolta, pondera, analizza dettagli e criticità, per raggiungere la piena visione del progetto che si sta delineando. Tipica di questi soggetti è la curiosità e la capacità di ascolto, nonché l’abilità di produrre soluzioni tecniche personalizzate. La visione di insieme è una caratteristica tipica del Solution Architect, un elemento fondamentale per interagire con gli stakeholders, tra i quali il project manager, gli sviluppatori, i DevOps, i DBA senza dimenticare mai la relazione con il cliente.
La natura “trasversale” rispetto all’organigramma funzionale del gruppo di lavoro assegna a questa figura caratteristiche del pensiero analitico e una consolidata base tecnica, solitamente derivata da una carriera in ambito sistemistico e di sviluppo.
Per supportare al meglio il cliente e gestire progetti complessi è poi importante saper capire i bisogni di business e le peculiarità dell’IT oltre che assicurare una visione continuamente aggiornata, data la rapidità di cambiamento della materia di cui si occupa. Ciò consente di leggere e anticipare le necessità espresse nelle fasi preliminari e di studio, in merito al lavoro da attuare.
Il Solution Architect è inoltre un grande comunicatore (e quindi ascoltatore), con spiccate capacità organizzative; deve saper controllare i numerosi task che fanno parte dell’elaborazione di un progetto IT, rispettando sequenze necessarie e assicurando la trasmissione e condivisione di informazioni salienti.
Il successo delle attività svolte da questa figura è misurabile prendendo in considerazione l’impeccabilità della soluzione IT progettata, l’efficacia massima rispetto all’esigenza di partenza e non meno importante la minimizzazione del costo che il cliente dovrà sostenere per avviare ma soprattutto gestire in modo vantaggioso la soluzione.
Un “architetto” di questo tipo deve inoltre essere abile nel mettere a fuoco eventuali criticità, per definire una reale fattibilità di quanto chiesto. Il suo lavoro non è guidato dalla realizzazione del profitto a tutti i costi ma dalla responsabilità tecnica che deve mirare a una soluzione IT impeccabile.
Per la realizzazione e il disegno del progetto, il Solution Architect può appoggiarsi a moduli standardizzati preesistenti, come per esempio soluzioni di cloud privato o pubblico, già strutturate oppure scegliere di avviare una pianificazione ex novo, realizzando punto per punto ogni aspetto cruciale per completare l’offerta. Per fare questo è importante curare la relazione diretta con i fornitori hardware e software, che potranno indicare la via migliore da seguire per rispettare i canoni tecnici e/o economici prefissati.
Tra le numerose attività, la fase di raccolta dei requisiti è fondamentale, così come l’accordo sulla gestione per la fase di esercizio. È importante stabilire bene i ruoli per ciascun servizio (se ne occupa il provider o il cliente?) e le relative priorità, soprattutto per quanto compente la gestione del backup, del disaster recovery e in materia di SLA.
Grazie al Solution Architect, la filiera tra azienda e cliente viene snellita e semplificata in modo netto. Il passaggio delle informazioni, essenziale per la comprensione delle esigenze del committente, e la relativa traduzione in soluzioni tecnologiche specifiche, risultano fluidi e armonici.
Risultato degli sforzi di questo complesso lavoro è un documento tecnico, che va a completare l’offerta economica che sarà presentata e valutata dal cliente e che a differenza di un semplice elenco della spesa, descrive in modo dettagliato la soluzione IT nei suoi aspetti tecnici e di servizio.
Questa figura tecnica e consulenziale, non facile da reperire sul mercato del lavoro, va ben oltre le prerogative tipiche di un presale e porta con sé un solido bagaglio IT, doti commerciali e soft skill determinanti. Proprio per questo è capace di gestire in modo ottimale molte fasi differenti, offrendo il vantaggio della sintesi e della visione generale.