Prima di rispondere alle domande “cos’è” e “come funziona” la FWA, bisogna partire dal cuore del problema e comprendere
cosa significa la sigla FWA: si tratta naturalmente di un acronimo, ovvero
Fixed Wireless Access e indica un sistema di trasmissione dati di tipo misto, che utilizza in parte le onde radio e che non sfrutta interamente infrastrutture via cavo - come avviene, invece, per FTTH, FTTC e nelle comuni connessioni FTTE (ADSL).
L’FWA è anche conosciuta anche come
FTTT (Fiber To The Tower, fibra fino all’antenna) e prevede la presenza in zona di una cosiddetta “torre di trasmissione” (o BTS, Base Transceiver Station), la quale riceve il segnale mediante la classica fibra ottica e poi lo inoltra, in modalità wireless, ai terminali installati presso le abitazioni o gli uffici tramite apposite antenne. Per l’utente finale, quindi, cambia poco: deve installare un router adatto al servizio e connettersi in maniera tradizionale, navigando con il suo dispositivo. Quel che cambia è il mezzo trasmissivo che copre l’ultima tratta della rete (ultimo miglio) prima del router interno: con la FWA il segnale arriva via radio, potendo così aggirare in molti casi ostacoli infrastrutturali per portare la banda là dove è richiesta.
Meglio FWA o fibra ottica?
Come spesso avviene, la scelta tra un’opzione e un’altra varia in base alle esigenze da soddisfare. Certo è che la
tecnologia FTTH offre determinati e indubbi vantaggi rispetto agli altri sistemi di connessione a Internet ma, allo stesso tempo, presenta alcuni limiti oggettivi.
Un primo beneficio è legato al raggiungimento di aree rurali o remote, dove su gran parte del territorio italiano non sono presenti collegamenti a banda ultra larga. I sistemi FWA sono diventati pertanto la scelta ottimale per provider e operatori telefonici che intendono servire le aree digital divide, potendo raggiungere le abitazioni con investimenti sostenibili e offrire risultati decisamente appetibili rispetto al tradizionale doppino in rame.
Un secondo vantaggio è il costo di realizzazione degli impianti: le strutture
Fixed Wireless Access non richiedono la posa di cavi sotterranei per la trasmissione dei dati. Non è necessario, in altre parole, realizzare scavi fino al raggiungimento delle singole abitazioni, cosa in molti casi impossibile e in altri economicamente insostenibile. Quegli stessi ostacoli che oggi impediscono una rapida espansione della copertura della fibra, insomma, sono gli stessi che la FWA può aggirare agilmente.
Da tenere in stretta considerazione sono anche la maggiore flessibilità e la considerevole accessibilità rispetto ad altre soluzioni, visto che i sistemi FWA (adoperando appunto le onde radio) possono essere utilizzati anche in modo temporaneo e si rivelano utilissimi, ad esempio, quando si verificano situazioni di emergenza.
Tra gli svantaggi, quello più evidente è rappresentato dalle prestazioni e dalla stabilità, ma solo se paragonate alla fibra standard. In molti casi, infatti, le connessioni FWA possono offrire decine di Mbps, fino ad arrivare anche a punte di 200Mbps in download: con valori di questo tipo si hanno performance decisamente migliori rispetto a qualsiasi ADSL, ma al tempo stesso inevitabilmente al di sotto delle velocità garantite dalla fibra.
Se i vantaggi dell’FWA sono accreditabili all’elasticità di una connessione che può arrivare laddove altre soluzioni non sono raggiungibili, gli svantaggi sono dettati pertanto dai limiti oggettivi di una connessione senza cavo, che sconta i compromessi connaturati alla tecnologia utilizzata. Alla luce delle performance offerte, comunque, l’FWA è nella maggior parte dei casi una soluzione assolutamente appetibile e in grado di soddisfare gran parte delle esigenze di navigazione, produttività, streaming video, video call e molto altro ancora.
Che differenza c’è tra FWA e le altre tecnologie (ADSL, FTTC, FTTH)
Prima di analizzare le differenze tra l’FWA e gli altri metodi di connessione, c’è da specificare che l’installazione di un sistema di “
fibra a onde radio”, come è stato a volte etichettato questo tipo di tecnologia, prevede due tipi di montaggio dell’apparato ricevente presso l’utente: all’esterno o all’interno. Nel primo caso, la stazione di ricezione viene montata sul tetto o sul balcone dell’abitazione, mentre, nel secondo caso, l’antenna è posizionata nelle vicinanze del router. Inutile è sottolineare come la prima opzione potrebbe garantire nella maggior parte dei casi migliori prestazioni in termini di velocità e stabilità, evitando che le mura periferiche possano diventare un limite per la ricezione e la velocità di trasmissione.
Rispetto all’ADSL, la connessione FWA non prevede la necessaria presenza di un’infrastruttura in cavi di rame (doppino telefonico), con una velocità di connessione mediamente in un rapporto 1:10 a favore dell’FWA.
Un altro sistema di collegamento alternativo è l’
FTTC (Fiber To The Cabinet, fibra fino all’armadio), dove per “armadio” s’intende l’armadio stradale posto in prossimità dei centri abitati. A dispetto dell’FWA, che utilizza le onde radio, questa tecnologia sfrutta connessioni in fibra lungo la dorsale e in rame lungo il cosiddetto “ultimo miglio”: in fibra fino all’armadio, dunque, e in rame fino all’interno dell’abitazione. Agli armadi, infatti, sono già storicamente collegati i vari cavi telefonici che provengono dagli edifici: un sistema del genere, pertanto, necessita sì di una rete fissa di vecchia generazione (come per l’ADSL), ma raggiunge velocità considerevoli grazie a una maggior tratta gestita su fibra.
Le performance migliori in termini di velocità si raggiungono con la
tecnologia FTTH (Fiber To The Home, fibra fino a casa) che utilizza una rete di fibra ottica fino all’interno dell’edificio. In altri termini, un collegamento che va dalla centrale dell’operatore all’abitazione, che consente di sfruttare la massima potenzialità della fibra ottica e raggiungere prestazioni nell’ordine del gigabit. L’FWA è dunque l’alternativa migliore quando la FTTH non è disponibile, mentre in caso contrario è la “vera fibra” la soluzione da cavalcare.
Conviene una connessione FWA?
La risposta può scaturire soltanto da una seria analisi del contesto e delle necessità. Al di là dei costi proposti dagli operatori che attualmente hanno lanciato sul mercato le proprie offerte e che sono in linea con le altre tecnologie, bisogna subito capire se si è coperti e se, nella zona, siano presenti o meno altre possibilità di allaccio alla Rete (ADSL, FTTC e FTTH); valutare i costi d’installazione; considerare cosa offre l’abbonamento. Fatte queste considerazioni, ci si può affidare agli operatori per la scelta della tecnologia da adottare.
L’FWA può essere un limite laddove la FTTH è a disposizione, ma può invece essere un incredibile toccasana alle performance della propria connessione laddove la fibra è una chimera e l’ADSL è l’unica strada percorribile. A dettare le opportunità dell’FWA è dunque il digital divide, situazione difficoltosa che impone a molti italiani l’assenza di vere alternative. L’FWA può dunque alzare il potenziale di molte aziende, molti professionisti e molti studenti, diventando valore vero per il nostro Paese.
L’
FWA è un’opportunità perché, con
costi limitati, consente di alzare la propria connettività a un livello tale da poter fruire in modo affidabile e qualitativo di molte delle applicazioni più comuni di cui ci si possa oggi servire online (videochiamate, backup, smart working). Una sigla che va conosciuta e compresa, insomma, per poter diventare leva di crescita aziendale e professionale, saltando l’ostacolo del digital divide per proiettarsi oltre.