Fare personal branding vuol dire gestire la propria immagine professionale in modo strategico per promuovere sé stessi, le proprie competenze, le proprie esperienze e la propria carriera esattamente come si farebbe con un brand.
Lo scopo è quello di differenziarsi nel proprio mercato comunicando agli altri una serie di informazioni fondamentali (chi sei, cosa fai, come lo fai, cosa ti differenzia dai tuoi competitor e perché dovrebbero scegliere proprio te).
Riuscire a curare il proprio personal branding aiuta il professionista a consolidare il posizionamento all’interno del proprio mercato di riferimento rendendosi riconoscibile e memorabile. Tra gli obiettivi principali del personal branding infatti c’è quello di attirare nuovi contatti.
Perché fare personal branding
Promuovere sé stessi è indispensabile per tutti, a prescindere dal tipo di lavoro che si svolge. Ad esempio:
- i professionisti curano il proprio brand personale per distinguersi dai competitor e farsi scegliere dai potenziali clienti;
- i dipendenti aziendali possono avere interesse a gestire il proprio personal brand sia in ottica aziendale che personale;
- un neolaureato o chiunque si stia affacciando sul mercato del lavoro dovrebbe curare il proprio personal brand in quanto le aziende spesso fanno ricerche online per capire quali profili rispecchiano di più i valori aziendali.
I vantaggi che si possono ottenere gestendo in modo strategico il proprio brand personale sono quindi diversi:
- differenziazione, i professionisti infatti hanno la possibilità di comunicare in modo efficace il proprio valore aggiunto rafforzando il proprio posizionamento;
- maggiore competitività e di conseguenza migliori opportunità lavorative;
- creazione di una web reputation autorevole;
- capacità di generare maggiore fiducia nei potenziali clienti.
Come curare il personal brand
Alla base del personal branding c’è la condivisione dei propri valori, dei propri interessi, delle proprie esperienze, di tutto ciò che rende il professionista unico agli occhi degli altri.
Diventa quindi importante riuscire a definire tutti quegli elementi che daranno visibilità al proprio brand personale.
L’immagine raccontata deve essere coerente con la realtà, altrimenti il rischio è perdere completamente la fiducia del proprio pubblico di riferimento con ricadute negative sulla propria reputazione.
Per definire e curare il proprio personal branding è necessario:
- riuscire a definire i propri punti di forza e debolezza, le attitudini, le risorse e motivazioni che spingono a definire una strategia di personal branding;
- essere sé stessi ed evitare di costruire a tavolino un’immagine che non corrisponde al vero;
- condividere la propria storia per comunicare la propria umanità e autenticità e per far aumentare la fiducia nel professionista;
- creare un’identità chiara e omogenea;
- condividere contenuti di valore mostrando il proprio personale punto di vista su argomenti interessanti per il proprio pubblico;
- condividere ciò che si sa fare e come lo si fa;
- fare networking. Creare una rete e confrontarsi con altri professionisti affini al proprio lavoro può migliorare la crescita personale, l’apprendimento di nuove tecniche, la collaborazione con persone affidabili, ecc.;
- creare una community in cui interagire giornalmente con gli utenti, valorizzando anche gli altri membri del gruppo e se necessario, mettere a disposizione le proprie competenze per aiutarli a risolvere piccoli problemi;
- partecipare attivamente alle discussioni all’interno della community. Non tutti infatti hanno la possibilità di creare e curare una propria community, tuttavia partecipare a quelle già esistenti in modo attivo è un ottimo metodo per stabilire nuovi contatti e costruire relazioni significative.