Aprire un sito di e-commerce, nell’attuale contesto di mercato così favorevole a questo genere di business, può essere
un’idea vincente, tanto più
se l’iniziativa parte da una donna.
Il concetto di
impresa al femminile è, infatti, sempre più diffuso e sempre più al centro dell’agenda economico-istituzionale per l’importanza che riveste in tema di
pari opportunità. E non solo.
Peraltro, per le donne in particolare, l'e-commerce è un ottimo strumento per avere
successo in settori del mercato ancora tradizionalmente maschili.
Secondo una recente ricerca realizzata da Ipsos, le donne italiane confermano di percepire pregiudizi nei confronti di imprese femminili, ai quali si aggiunge il fenomeno del cosiddetto
gender finance gap, ovvero la difficoltà di accedere a forme di finanziamento per le imprese femminili.
Ma che cosa si intende, esattamente, per impresa femminile? Si tratta, nei fatti, di tutte quelle attività che sono
guidate, in prevalenza da donne: cooperative o società di persone con almeno il 60 per cento di soci di genere femminile, oltre che società di capitale con quote e componenti degli organi di amministrazione per almeno i due terzi donne e imprese individuali che hanno una titolare donna, e lavoratrici autonome con Partita IVA.
Una premessa, qui, è d’obbligo: in considerazione del fatto che l’apertura di un
negozio online rientra nelle attività previste da una startup innovativa, pur non essendo un requisito obbligatorio, può essere molto sensato far rientrare l’azienda che si intende avviare in questa tipologia di struttura societaria, in modo da poter accedere anche a tutti gli incentivi che sono specificamente previsti.
Gli strumenti di Invitalia per le startup
Lo strumento più ampio e articolato per acquisire finanziamenti agevolati è rappresentato da
Smart&Start Italia, istituito nel 2014 dal Governo e
Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa e riservato alle
startup innovative, di piccola dimensione e localizzate su tutto il territorio nazionale e costituite da non più di 60 mesi alla data di presentazione della domanda.
Tra i piani di impresa previsti dal sostegno, sono indicati anche tutti quelli che hanno alla loro base la produzione di beni e l’erogazione di servizi caratterizzati da un
significativo contenuto tecnologico e innovativo, e lo sviluppo di prodotti, servizi o soluzioni
nel campo dell’economia digitale, e quindi un negozio online vi rientra a tutti gli effetti.
Disponibile per una durata massima di 10 anni, il finanziamento agevolato, senza interessi, che viene proposto può arrivare fino al 90 per cento
nel caso in cui la startup sia interamente costituita da donne e/o da giovani di età non superiore a 35 anni.
Le sole startup innovative costituite da non più di 12 mesi, inoltre, possono usufruire di servizi di tutoraggio tecnico-gestionale identificati in base alle loro caratteristiche e della conversione di una quota del finanziamento agevolato ottenuto in contributo a fondo perduto.
Le altre formule di Invitalia
Sempre di Invitalia è il prodotto
ON - Oltre Nuove imprese a tasso zero, l’incentivo per i giovani e le donne che vogliono diventare imprenditori. Le agevolazioni sono valide in tutta Italia e prevedono un mix di finanziamento a tasso zero e contributo a fondo perduto per progetti d’impresa con spese fino a 3 milioni di euro, che può coprire fino al 90 per cento delle spese totali ammissibili.
Attualmente, i fondi resi disponibili per questo strumento sono congelati, ma lo sportello resta in ogni caso aperto ed è possibile continuare a presentare le domande fino a eventuali nuove comunicazioni.
Tra le categorie che possono accedere ai fondi
NEET (Not in Education, Employment or Training), ci sono anche tutte le donne maggiorenni inattive cioè che, al momento della presentazione della domanda, non risultano essere occupate in altre attività lavorative.
Per loro c’è, tra le altre cose, anche il pacchetto
Nuovo Selfiemployment, il quale prevede finanziamenti per imprese individuali; società di persone; società cooperative/cooperative sociali, composte al massimo da 9 soci che siano state costituite da non più di 12 mesi rispetto alla data di presentazione della domanda, purché inattive, oppure non ancora costituite, a condizione che vengano costituite entro 90 giorni dall’eventuale ammissione alle agevolazioni.
CoopstartupHER
CoopstartupHER è un’iniziativa promossa dalla
Commissione Pari Opportunità di Legacoop e Coopfond e ha l’obiettivo di supportare lo sviluppo di idee imprenditoriali in cooperativa, l’aumento dell’occupazione, soprattutto femminile, e la crescita economica, sociale e culturale sul territorio.
La misura mette a disposizione contributi a fondo perduto del valore di 10.000 euro e altre opportunità per le idee imprenditoriali selezionate.
Bando Futura
Futura è il bando promosso dal
Fondo per la Repubblica Digitale. A differenza dei prodotti visti finora, la misura prevede l’erogazione diretta di contributi, bensì si occupa di sostenere progetti di formazione innovativi volti per
accrescere le competenze digitali delle donne italiane di età compresa tra i 18 e i 50 anni che possano garantire migliori opportunità e condizioni adeguate per l’inserimento nel mondo del lavoro
Microcredito e finanziamenti locali
Sono molte le organizzazioni che offrono
piccoli prestiti alle donne imprenditrici, nei quali sono inclusi anche quelli rivolti a tutti coloro che vogliono avviare o espandere un'attività di e-commerce. Tipicamente, questi prestiti possono essere utilizzati per coprire i costi di avvio, l'acquisto di inventario o l'espansione dell'attività.
Oltre alle iniziative nazionali che abbiamo visto finora, esistono anche
misure e finanziamenti a sostegno dell'imprenditoria femminile promossi a livello locale: per trovarli, è possibile rivolgersi alla sezione
Promozione dei Comitati per l’Imprenditoria Femminile della Camera di Commercio o la sezione speciale del
Fondo di garanzia per l’imprenditoria femminile.
E-commerce “in rosa” con il sostegno dei venture capital
Anche in Italia, da qualche anno, sono disponibili diversi strumenti relativi al capitale di rischio proposti da
venture capital,
private equity,
business angel o dalle piattaforme di
crowdfunding per sostenere
progetti di imprenditoria femminile a contenuto di innovazione tecnologica.
Tra questi, spicca senz’altro il
Fondo di co-investimento MISE, che impegna le risorse, tramite SGR, per sostenere lo sviluppo di imprese femminili che non siano quotate in mercati regolamentati, si trovino nella fase di
sperimentazione (
seed financing), di
costituzione (
startup financing), di
avvio dell’attività (
early-stage financing) o di
sviluppo del prodotto (
expansion,
scaleup financing).