La direttiva PSD2 è stata introdotta in seguito alla continua evoluzione dell’utilizzo dei sistemi di pagamento elettronico; l’obiettivo è quello di migliorare tutele e sicurezza dei consumatori.
Questo è un aspetto cruciale, ma non l’unico. A livello macroscopico, lo scopo della direttiva è quello di rafforzare la tutela dei soggetti interessati che fanno uso di servizi di pagamento. Si intende, dunque, aumentare la trasparenza e la sicurezza, integrando meccanismi efficienti e innovativi.
La direttiva europea 2015/2366, nota appunto come PSD2, fa seguito e integra la normativa PSD1 del 2007, relativa ai servizi di pagamento nel mercato interno.
A seguito del recepimento della PSD2, avvenuto in Italia con il Decreto Legislativo n. 218 del 2017, la direttiva è ora realtà e costituisce un punto di riferimento all’interno del percorso per i digital payment nel nostro Paese.
Per assicurare una corretta applicazione della Payment Services Directive si è resa necessaria la modifica di alcune sezioni testo unico bancario. È stato inoltre integrato il provvedimento di Banca d’Italia “Trasparenza delle operazioni e dei servizi bancari e finanziari – correttezza delle relazioni tra intermediari e clienti”.
L’introduzione della PSD2 ha sicuramente contribuito a promuovere la concorrenza dei mercati di pagamento e ha consentito di ottenere maggiore disponibilità di informazioni dei conti correnti bancari.
La Direttiva dei Sistemi di Pagamento ha un raggio d’azione particolarmente esteso e interessa campi quali: l’emissione di strumenti di pagamento e di moneta elettronica, ma anche i servizi di disposizione di ordini di pagamento e di deposito su conto corrente. Interessa, inoltre, le operazioni di prelievo contante e i servizi informativi legati ai conti.
La PSD2 interessa diversi attori che operano all’interno del settore bancario e non solo. Sono incluse le banche, le assicurazione, il segmento Fintech e Telco, i fornitori di servizi di pagamento e i fornitori di terze parti, o TPP.
I Third Party Providers giocano un ruolo rilevante. Le banche devono infatti concedere loro accessi sicuri ai conti dei clienti, nonché informazioni legate ai pagamenti. In questo modo è possibile realizzare un mercato europeo dei pagamenti più efficiente e trasparente. Non solo, PSD2 abilita scambi più sicuri per i consumatori, le microimprese e i soggetti terzi.
PSD2, opportunità e mutazione del mercato
L’applicazione della direttiva è subordinata all’adozione di nuove tecnologie e offre interessanti opportunità ai fornitori non tradizionali. Questo perché rende disponibile il mercato dei pagamenti anche a “parti terze” che offrono servizi basati sull’accesso alle informazioni del conto di pagamento.
La Payment Services Directive introduce tre nuovi servizi di pagamento. È infatti previsto il servizio di pagamento di radicamento del conto, quello di disposizione di ordini di pagamento e, infine, il servizio di informazione sui conti.
Il mercato si sta evolvendo in questo senso e, a seguito di questi nuovi servizi, si sono sviluppate altrettante categorie di fornitori autorizzati.
Gli Account Servicing Payment Service Provider sono prestatori di servizi di pagamento e forniscono un conto di pagamento per un pagatore.
I Payment Initation Service Provider rendono disponibili i servizi di disposizione degli ordini di pagamento. Infine, gli Account Information Service Provider svolgono attività riguardanti i servizi di informazione sui conti.
Tutte queste nuove entità operano direttamente sui conti correnti degli utenti, abilitandoli ad attività quali pagamenti online di beni o servizi.
La rivoluzione in corso
È un dato di fatto che l’open banking stia cambiando “le regole del gioco”, a favore di maggiori opportunità di gestione per gli utenti e una superiore trasparenza complessiva.
La cooperazione e condivisione dei dati tra i diversi attori dell’ecosistema bancario e l’introduzione del PSD2 stanno modificando profondamente il modo di fruire dei servizi finanziari.
I dati sono al centro di tutto, un cambio di paradigma per il settore bancario dell’UE, che può ora muoversi verso un’ottica customer-centric, trasformando i differenti servizi finanziari in una commodity.
Per non perdere il treno dell’innovazione, banche e tutti gli enti abilitati stanno avviando partnership strategiche che possano rafforzare la loro posizione sul mercato. Attività che trasformeranno l’intero comparto e consentiranno di raggiungere una visione complessiva più ampia e garantiranno l’accesso al maggior numero di dati possibile.
Tutto è strettamente correlato (e lo sarà sempre di più) agli strumenti digitali e al grado di competitività di ciascun istituto bancario. Anche su questi parametri si potrà misurare l’offerta ai clienti. Saranno sempre più importanti strategie di marketing avanzate: si renderanno necessarie per sfruttare le potenzialità offerte dai nuovi scenari digitali.
Anche per questo motivo i player di settore stanno investendo su campagne di comunicazione efficaci, per proporre soluzioni su misura e coinvolgere consumatori e potenziali clienti.
In futuro sarà sempre più importante la relazione con il cliente. Di fatto, la maggiore concorrenza resa possibile dalla PSD2 spingerà fornitori e consumatori a una intensa attività di confronto. Come accade già oggi nel retail consumer, si valuteranno i plus delle offerte in circolazione, per poi scegliere di affidarsi a un determinato istituto finanziario.
Ancora una volta, i dati saranno cruciali, perché saranno la base sulla quale il mondo bancario e di terze parti potrà costruire servizi e offerte davvero “tailor made”.
PSD2 e SCA, quale impatto sui clienti e l’eCommerce?
Quest’anno è divenuto operativo l’obbligo di adottare sistemi di Strong Customer Authentication e protocolli 3DS2 per le transazioni online.
Ciò, in ottemperanza alla direttiva che prevede il sistema di autenticazione a due fattori, introdotto nell’ambito delle nuove regole PSD2.
Per i gestori di siti di eCommerce, questo si traduce nella modifica delle procedure di pagamento. Occorre infatti implementare sistemi di autenticazione multifattoriale per accertare l’identità del cliente.
Se, da un lato, ciò consente di minimizzare l’impatto di possibili frodi, dall’altro, questo meccanismo non ha certamente semplificato l’esperienza d’acquisto online.
Secondo ricerche di
analisti e realtà attive nella gestione del credito, l’allineamento obbligatorio a 3DS2 genera non poche difficoltà nella riscossione degli ordini e sta influendo negativamente sul tasso di conversione in acquisto dei beni.
Si stima che l’eCommerce potrà crescere fino a superare il valore complessivo di 25 miliardi di euro nel 2025. Nonostante questo, una customer experience non ottimale può scoraggiare l’acquirente.
Secondo
Axerve: “Il nostro Paese ha fatto registrare un dato distante dalla media europea (25,8%) anche sull’applicazione di autenticazioni frictionless, raggiungendo solo il 7,3% del totale. Questi dati non danno solo il quadro del mercato italiano in termini di applicazione della SCA ma spiegano anche perché il nostro Paese perde attualmente circa il 43,9% delle transazioni con 3DS contro una media del 25,3%”.
Nel complesso, si rende necessario migliorare il processo, attraverso la riduzione delle frizioni dei sistemi SCA. Occorre trovare un punto di equilibrio tra customer satisfaction e rispetto della compliance.