La trasformazione digitale è un processo di vasta portata che è destinato a penetrare capillarmente in ogni singolo aspetto della Pubblica Amministrazione italiana.
La grande novità del 2022 è il cosiddetto
Bonus Figli (sotto forma di
Assegno Unico Universale), uno strumento che il Governo ha avviato con il nuovo anno fiscale per semplificare (finalmente), velocizzare e rendere più chiaro il regime degli aiuti economici alle famiglie.
L’importo è variabile in base alla condizione economica del nucleo familiare ed è parametrato al numero dei figli minori di 21 anni presenti in famiglia. Sostituisce e semplifica le seguenti misure antecedenti:
- il premio alla nascita o all’adozione (Bonus mamma domani);
- l’assegno ai nuclei familiari con almeno tre figli minori;
- gli assegni familiari ai nuclei familiari con figli e orfanili;
- l’assegno di natalità (cd. Bonus bebè);
- le detrazioni fiscali per figli fino a 21 anni.
L’assegno unico è uno strumento fiscale che cancella il labirinto delle detrazioni antecedenti ed è messo a terra grazie al sito INPS ed all’app IO: questi due riferimenti sono fondamentali per poter accedere all’Assegno Unico e universale, ma a partire da un ingrediente basilare che si chiama SPID.
Assegno Unico: cos’è e come funziona
Ogni singolo mese la quota prevista dall’Assegno Unico viene versata sull’IBAN di riferimento e con questo pagamento è regolato tutto il processo di supporto dello Stato nei confronti delle famiglie (soprattutto quelle meno abbienti e più numerose). Il Bonus figli è erogato direttamente dall’INPS sulla base delle seguenti quote combinate:
- una quota variabile modulata in modo progressivo (si va da un massimo di 175 euro per ciascun figlio minore con ISEE fino a 15mila euro, a un minimo di 50 euro per ciascun figlio minore in assenza di ISEE o con ISEE pari o superiore a 40mila euro). Gli importi dovuti per ciascun figlio possono essere maggiorati nelle ipotesi di nuclei numerosi (per i figli successivi al secondo), madri di età inferiore a 21 anni, nuclei con quattro o più figli, genitori entrambi titolari di reddito da lavoro, figli affetti da disabilità;
- una quota a titolo di maggiorazioni per compensare l’eventuale perdita economica subita dal nucleo familiare, se l’importo dell’Assegno dovesse risultare inferiore a quello che deriva dalla somma dei valori teorici dell’Assegno al Nucleo Familiare (componente familiare) e delle detrazioni fiscali medie (componente fiscale), che si sarebbero percepite nel regime precedente la riforma.
Come si chiede l’Assegno Unico
Il bonus figli può essere ottenuto tramite l’Assegno Unico attraverso l’accesso al sito INPS per la certificazione della propria condizione economica. Per accedere al sito INPS, ormai da alcuni mesi è stato abolito il famigerato PIN dispositivo e ora è necessario passare per uno dei seguenti strumenti semplificati:
- SPID
- CIE (Carta d’Identità Elettronica)
- CNS (Carta Nazionale dei Servizi).
La prima opzione è decisamente la migliore in virtù del fatto che non serve alcuno strumento aggiuntivo di lettura della card: è sufficiente inserire le proprie
credenziali SPID.
Una volta attivato lo SPID presso il proprio Identity Provicer, si potrà sia accedere al sito INPS per portare avanti la richiesta del bonus, sia accedere all’app IO per monitorare la ricezione degli assegni mensili.
L’app IO è una finestra aperta sui rapporti con la Pubblica Amministrazione, dunque la registrazione dello SPID e l’installazione dell’app consentiranno molte facilitazioni quotidiane.
Lo SPID è in tal senso un tassello essenziale poiché consente di identificarsi presso la PA, potendo così attingere a tutti i servizi correlati: l’identità stessa fornisce allo Stato i dati necessari per poter provvedere all’erogazione dell’Assegno unico universale.
Ogni qualvolta l’assegno venga erogato, l’app IO notificherà l’avvenuto pagamento e lo si potrà verificare sul proprio conto corrente. Per tutte le domande presentate entro il 30 giugno 2022, saranno corrisposti i pagamenti anche in modo retroattivo partendo dal mese di marzo: questa opzione consente a tutti coloro i quali ancora non hanno uno SPID di poterlo registrare rapidamente e di provvedere quindi alla richiesta. Coloro i quali faranno domanda soltanto dopo il 30 giugno, invece, potranno ottenere il primo pagamento a partire dal mese successivo.