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WordPress e il Mobile First Indexing di Google: preparare il tuo sito per il futuro

27/05/2024
WordPress e il Mobile First Indexing di Google: preparare il tuo sito per il futuro
PMIPrivatiProfessionisti
Tutto ha avuto inizio nel 2016, quando il traffico complessivo dei dispositivi portatili ha superato quello generato da device fissi. Da quel momento in poi, lo spostamento della fruizione dei siti dal desktop al mobile ha avuto una crescita esponenziale, tanto da spingere Google, nel marzo del 2018, ad introdurre il Mobile First Indexing, o mobile-first, un cambiamento radicale e epocale dell’algoritmo di indicizzazione che ha reso la versione mobile dei siti il riferimento principale per la creazione degli indici, chiamando in causa la versione tradizionale del sito soltanto in sua assenza.

Questa rivoluzione copernicana ha avuto un impatto forte anche - e soprattutto - su WordPress, la piattaforma di CMS (Content Management System) che da anni detiene la leadership del mercato, alimentando circa la metà di tutti i siti presenti online sul pianeta.

L’importanza di essere reattivi

Molto utile, in questo contesto, è ribadire il concetto di sito responsive (reattivo), cioè in grado di adattarsi graficamente e in maniera automatica, a qualsiasi dispositivo su cui viene visualizzato (dai pc ai tablet, passando per smartphone e web tv).

Il management dell’azienda che detiene la titolarità di WP ha, ovviamente, reagito al cambiamento riducendo drasticamente la presenza di temi e template non responsive nel suo database e rilasciando linee-guida molto dettagliate agli sviluppatori di nuovi modelli di elementi architetturali. Il risultato è che, oggi, la stragrande maggioranza dei temi disponibili sulla piattaforma è responsive a livello nativo.

In ogni caso, la prima cosa da fare è la verifica che il proprio tema, o quello che si ha intenzione di adottare, sia aggiornato e, qualora non lo fosse, sarà necessario contattare lo sviluppatore per verificare se ha in programma di distribuire una nuova release. Nel caso di una risposta negativa, è consigliabile abbandonarlo e optare per un nuovo tema.

In tutte le situazioni in cui, invece, il sito è stato costruito in modalità “sartoriale”, cioè con un tema su misura per le esigenze dell’owner, sarà necessario fare ricorso ad un intervento di programmazione, con lo spostamento del sito su un nuovo framework in attesa che la nuova versione venga completata. Per chi invece decidesse di optare per il fai-da-te, la strada migliore da percorrere è quella che passa attraverso l’utilizzo di un plugin specifico.

Le opzioni, in questo caso, sono numerose, sia gratuite che a pagamento, con diverse tipologie di piano, e sono tutti in grado di creare, istantaneamente, la versione mobile-friendly che convertirà, in modo dinamico, tutti i contenuti dalla versione desktop a quella portabile.

Le cose da fare, secondo Google

Oltre a tutte le cose che abbiamo già menzionato finora, ci sono molti altri modi per assicurarsi che il sito WordPress sia ben preparato per l'indicizzazione mobile-first. Per procedere nel migliore dei modi la best practice è seguire le raccomandazioni del caso che portano la firma di BigG:
 
  • Due versioni, medesimo contenuto: le pagine e i contenuti del sito mobile devono essere identici a quelli del sito desktop. Se le pagine della prima delle due versioni risultano meno numerose, i crawler non saranno in grado di raccogliere le stesse informazioni della versione desktop, con tutti gli svantaggi che ciò può comportare in termini di indicizzazione e posizionamento;
  • Evitare il lazy-loading: normalmente, tutte le risorse di una pagina iniziano a caricarsi contemporaneamente quando l'utente accede alla pagina, mentre se la versione mobile del sito presenta contenuti caricati in lazy-loading, cioè in modo differito e scaglionato, è consigliabile verificare che Google sia in grado di scansionarli, poiché tale modalità può rivelarsi altamente problematica per l'indicizzazione mobile-first;
  • I metadati: dovranno essere gli stessi sia sulla versione mobile che su quella desktop del sito. Ciò riguarda sia i meta-title, che le meta-description e i tag di intestazione;
  • Il posizionamento degli annunci: occorre verificare che gli annunci pubblicitari visualizzati sul sito desktop non causino una customer experience negativa per la fruizione mobile;
  • L’attenzione alle immagini: è bene assicurarsi di utilizzare immagini di alta qualità sul sito mobile e di utilizzare lo stesso testo alt per le immagini, sia su quest’ultimo che su desktop;
  • L’attenzione ai video: anche in questo caso, nelle due varianti del sito è consigliabile avere i medesimi dati strutturati ed evitare l'uso di URL che cambiano ogni volta che la pagina che li ospita viene caricata;
  • Link hreflang: è necessario che siano su URL mobili separati;
  • Le direttive robots.txt: dovranno essere presenti su entrambe le versioni del vostro sito web, dal momento che il file robots.txt consente di decidere quali parti di un sito saranno sottoposte (o meno) a crawling.

Come perseguire la rapidità di caricamento

La velocità del sito è, senza dubbio, uno dei fattori più importanti da considerare quando ci si assicura che il proprio sito sia ottimizzato per l'indicizzazione mobile-first, perché nessuno ha voglia di aspettare i tempi lunghi di caricamento di un sito lento, indipendentemente dal fatto che lo visualizzi da desktop o da mobile. Senza contare che, migliorando la velocità del sito, si assiste, di norma, a una notevole riduzione della frequenza di rimbalzo dei visitatori con il conseguente aumento potenziale delle conversioni.

Esistono diversi modi per migliorare la velocità di caricamento delle pagine mobile di un sito WordPress. Ecco i principali:
  • Attivare il caching: il modo migliore per raggiungere questo obiettivo è fare ricorso a uno dei tanti plugin specializzati in questo compito;
  • Ottimizzazione delle immagini: comprimere in maniera adeguata le immagini per il web senza comprometterne la qualità e assicurarsi che si carichino più velocemente, è di gran lunga uno dei modi migliori per far crescere in maniera sostanziale la velocità complessiva di caricamento delle pagine;
  • Attenzione ai plugin: è necessario valutare accuratamente gli oggetti aggiuntivi che si intende utilizzare, accertandosi che non compromettano la velocità del sito. Inoltre, è una buona prassi procedere alla disinstallazione di tutti i plugin che non rivestono un’importanza cruciale o che vengono riconosciuti come troppo gravosi sulla velocità di caricamento delle pagine;
  • Fare ricorso a una CDN (Content Delivery Network): questa tecnologia di connessione aiuta a ridurre la latenza consegnando i contenuti da un server più vicino alla posizione dell'utente che effettua la richiesta.