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Come aprire una Partita IVA da Social Media Manager?

15/09/2023
Come aprire una Partita IVA da Social Media Manager?
PrivatiProfessionisti
L’attività di Social Media Manager rappresenta una tra le nuove professioni digitali ad oggi più ricercate nel mercato. Qualsiasi PMI o attività locale, oggi ha la necessità di essere presente online e di comunicare attraverso i social con i propri potenziali clienti.
Il Social Media Manager rappresenta appunto quel professionista in grado di comunicare in modo efficace tutte le novità, le eventuali promozioni, le nuove campagne pubblicitarie che le aziende vogliono far conoscere al proprio target di possibili acquirenti, utilizzando come principale canale di comunicazione appunto i social media.

Lavorare da SMM con prestazione occasionale


Ogni SMM (acronimo appunto di Social Media Manager), all’inizio della propria attività, in alternativa all’ apertura di una Partita IVA, può utilizzare lo strumento fiscale della prestazione occasionale.
La prestazione occasionale infatti permetterà a qualsiasi professionista di poter rilasciare una regolare ricevuta ai propri committenti, all’interno della quale saranno presenti tutti i dati fiscalmente necessari, come:
  • Dati anagrafici del professionista
  • Dati fiscali del committente
  • Numero e data della ricevuta di prestazione occasionale
  • Descrizione dell’attività svolta
  • Importo pattuito tra le parti
  • Modalità e tempistiche di pagamento.
Le ricevute di prestazione occasionale emesse verso titolari di Partita IVA dovranno contenere la ritenuta d’ acconto del 20%. La presenza di questa ritenuta comporta che il Social Media Manager che deciderà di avvalersi di questo strumento fiscale, incasserà “soltanto” l’80% dei compensi, il restante 20% verrà invece trattenuto dal committente, che avrà l’obbligo di versare questa somma allo stato tramite apposito modello F24, anticipando così parte della tassazione dovuta dal professionista.

La prestazione occasionale presenta però numerosi limiti da rispettare. Può essere adottata solo sporadicamente, al massimo “una tantum” con ogni committente, e per una durata massima di 30 giorni consecutivi. Inoltre con la prestazione occasionale non sarà possibile pubblicizzare in alcun modo la propria attività professionale.

Chi intende invece fare dell’attività da Social Media Manager una vera e propria professione ha l’obbligo di aprire una partita IVA.

Partita IVA per Social Media Manager 


Tutti i professionisti che decidono di aprire una Partita IVA, dovranno come primo passo scegliere il regime fiscale da adottare. In Italia al momento sono presenti 3 regimi fiscali:
  • Regime forfettario
  • Regime semplificato
  • Regime ordinario

Il regime forfettario rappresenta però l’unico regime di vantaggio esistente, che potrà garantire a tutti i Social Media Manager, soprattutto all’inizio delle propria carriera, una serie di vantaggi, elenchiamoli brevemente.
Tassazione più bassa: Nel regime forfettario la tassazione, chiamata imposta sostitutiva, presenta la percentuale più bassa esistente in Italia e anche in Europa, pari infatti al 5% per i primi 5 anni, 15% dal sesto anno in poi.
Esenzione dall’IVA: Altro grande vantaggio del regime forfettario è che in questo particolare regime fiscale non è presente l’IVA, quindi non sarà necessario applicare il 22% di IVA in fattura ai clienti.
Esenzione dalla ritenuta d’acconto: Oltre a essere esentato dall’ applicazione dell’IVA, il regime forfettario è esente anche dall’applicazione della ritenuta d’acconto. In questo caso infatti, ogni Social Media Manager incasserà il 100% dei propri compensi senza alcun tipo di trattenuta.
Semplificazioni contabili: È presente inoltre un fisco più snello, e tanta burocrazia in meno, basti pensare che nel regime forfettario non è necessario registrare le fatture, compilare e inviare le dichiarazioni IVA trimestrali e annuali, compilare spesometro o studi di settore.

Il regime forfettario presenta però dei limiti da rispettare per potervi aderire, primo tra questi un limite di fatturato. Coloro che decideranno di adottarlo non dovranno superare 65.000 euro di incassi annuali, pena la fuoriuscita dal forfettario dal 1° Gennaio dell’anno successivo. Inoltre, non potranno aderire al regime forfettario coloro che contemporaneamente fanno parte di società di persone (SAS o SNC), o coloro che contemporaneamente posseggono un redito da dipendente superiore a 30.000 euro lordi nell’anno precedente.

Dal 1° Luglio 2022 inoltre è stato inserito un nuovo obbligo anche per tutti i titolari di partita IVA in regime forfettario con un fatturato annuo superiore ai 25.000 euro, cioè quello di emettere Fatture Elettroniche.
La fatturazione elettronica è stata introdotta in Italia dal 1° Gennaio 2019 e fino a quel momento aveva esonerato i forfettari dall’obbligo. Dal 1° Gennaio 2024 invece, anche per tutti gli aderenti al regime forfettario sopraggiungerà l’obbligo di fatturazione elettronica, indipendentemente dal fatturato annuale. Sarà quindi necessario utilizzare un software di fatturazione elettronica, utile anche alla conservazione delle fatture secondo i termini di legge previsti.
Altro utile strumento necessario per tutti i Social Manager che decideranno di aprire una partita IVA in regime forfettario è sicuramente la PEC (Posta Elettronica Certificata) da utilizzare per tutte le comunicazioni formali verso i propri clienti o verso tutti gli uffici della Pubblica Amministrazione.

Oltre alle proprie tasse, i titolari di partita IVA dovranno versare anche i propri contributi previdenziali INPS. La professione di Social Media Manager non prevede un albo di riferimento o una cassa previdenziale autonoma, sarà quindi necessario provvedere all’iscrizione alla gestione separata INPS e versare in questo fondo i propri contributi ai fini pensionistici. La gestione separata INPS, al contrario ad esempio della gestione commercianti o artigiani INPS, non prevede però alcuna quota fissa trimestrale o annuale di contributi INPS da versare, questi infatti andranno calcolati esclusivamente in percentuale sull’utile prodotto annualmente. Dal 2022 la percentuale da versare alla gestione separata INPS è pari al 26,23%.


 
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