Per
VPN (Virtual Private Network, Reti Private Virtuali) si intendono quelle infrastrutture di servizio che generano
una connessione diretta tra Internet e il dispositivo che vi si collega.
Questa modalità di connessione priva di entità intermedia garantisce un
livello di privacy aggiuntivo proteggendo l’identità senza perdere la possibilità di individuare e rintracciare l’utente connesso.
Se, per chi è totalmente a digiuno di competenze informatiche, gestire una VPN può
non essere così agevole, già a partire dalla sua configurazione, per tutti gli altri la procedura è fattibile a patto di seguire una corretta procedura. Si parte con l’individuazione dell’hardware necessario e si conclude con la risoluzione degli eventuali errori che non di rado subentrano in un processo che può presentare qualche problema per via della sua intrinseca complessità:
I componenti-chiave
Tutto ciò di cui c’è bisogno per cominciare sono:
un client (che può essere scaricato da Internet e utilizzato su Pc, su notebook e sui device mobili anche attraverso reti Wi-Fi pubbliche);
un server;
un router VPN, per proteggere e criptare tutto il traffico di rete e che, in molti casi, è già dotato di un suo client integrato.
La preparazione dei dispositivi
Poiché, talvolta, i client VPN possono entrare tra loro in conflitto o, comunque, non funzionare in modo corretto, è una norma
preparare il sistema di rete prima di impostare una VPN, in modo da evitare problemi in futuro.
Come primo
step, occorre disinstallare qualsiasi altro software client VPN esistente, ma non utilizzato, e poi procedere con la configurazione della rete.
Le informazioni di accesso
Dopo aver installato le applicazioni del client VPN, è il momento di inserire nome utente e la password utilizzati al momento dell'iscrizione al provider VPN.
Una volta effettuato l'accesso, solitamente,
la connessione VPN avviene al server più vicino.
DNS e NAT
A questo punto, quel che occorre è
iscriversi a un servizio di DNS dinamico (il
Domain Name System è il sistema che traduce gli
indirizzi IP in nomi di dominio) dopodiché bisognerà impostare un indirizzo IP statico sul computer che deve ospitare la VPN.
Fatto questo, occorrerà
aprire il NAT delle porte del router, per permettere l’accesso dall’esterno. Quest’ultimo, acronimo di
Network Address Translation, è il meccanismo che permette di modificare l'indirizzo IP dei pacchetti in transito attraverso apparati di rete - come router o
firewall - all'interno di una comunicazione in corso tra due o più nodi della rete.
La scelta dei protocolli
I protocolli VPN decidono
il modo in cui i dati vengono instradati tra il computer e il server
VPN.
Alcuni di essi contribuiscono a
migliorare la velocità, altri la privacy e la sicurezza dei dati. I principali sono:
OpenVPN: viene usato per creare tunnel crittografati punto-punto sicuri fra due computer attraverso una rete non sicura, quale è Internet.
L2TP/IPSec: il
Layer 2 Tunnel Protocol è dotato di ottime protezioni di sicurezza ed è spesso abbinato al protocollo
IPSec, che autentica e cripta i pacchetti di dati inviati attraverso la VPN.
SSTP: il
Secure Socket Tunneling Protocol è l’equivalente - migliorato - di L2TP/IP sviluppato da Microsoft ed è quindi più popolare in ambiente Windows che su Linux.
PPTP: il
Point-to-Point Tunneling Protocol assicura autenticazione, cifratura e compressione dati. Lavora in collaborazione al protocollo di livello di
trasporto GRE (Generic Routing Encapsulation). Si tratta di uno dei protocolli VPN più longevi e sta diventando sempre meno utilizzato.
La risoluzione dei problemi
Poiché le parti che entrano in gioco nella creazione e nella configurazione di una VPN sono numerose, non è così raro che durante i vari passaggi qualcosa possa non andare per il verso giusto. Vediamo quindi quali potrebbero essere
le cause che impediscono il corretto funzionamento della rete, e come procedere alla
loro risoluzione.
Per esempio, in tutti quei casi in cui una rete privata virtuale è già stata creata in precedenza, può accadere che i client utilizzati in quelle circostanze siano ancora in esecuzione all’insaputa dell’utente creando un conflitto con la nuova applicazione.
Per risolvere il problema, occorre
disconnettersi, verificare quali client VPN sono ancora attivi e procedere con la loro chiusura, dopodiché si potrà riaprire il software della rete che si desidera utilizzare e
riavviare il tutto.
Inoltre, è sempre necessario tenere presente che i client VPN richiedono
la presenza dei loro driver specifici e che, talvolta, capita che questi ultimi possano non essere stati caricati correttamente.
In tutti i casi di malfunzionamento, quindi, una procedura obbligata consiste nel procedere al loro
nuovo caricamento, oppure con la loro “
riparazione”, qualora il software del network che si sta utilizzando preveda tale funzionalità.
Un’altra delle cause che possono portare all’impossibilità di attivare la rete privata virtuale è
l’indisponibilità del server per il quale è stata avviata la connessione.
Per risolvere l’
impasse si dovrà quindi procedere con il
collegamento a un'altra macchina, privilegiando quelle più vicine alla posizione fisica in cui ci si trova.
Un altro “trucco” per ovviare a eventuali difetti di connessione è quello che consiste nel provare a
connettersi con protocolli diversi: se, per esempio, si è impostato OpenVPN utilizzando il protocollo TCP, è possibile provare a passare a L2TP e PPTP.
Se il problema persiste, il colpevole potrebbe dover essere rintracciato nell’interferenza di un altro software.
I “colpevoli” più probabili sono i firewall e gli altri software per la sicurezza presenti sul dispositivo dal quale si sta impostando la rete privata. Entrambi, possono, infatti, interrompere le connessioni e, in caso di ostacoli nel loro corretto funzionamento, andranno disattivati.
Gli aspetti da considerare per definire la VPN più adatta alle proprie esigenze
Il primo degli elementi da tenere in considerazione nella scelta di una rete privata virtuale è la sua capacità di
garantire le migliori performance possibili, sia in termini di velocità che di trasferimento dei dati.
Sullo stesso piano di importanza, va considerato l’impianto delle infrastrutture di sicurezza che stanno alle spalle di una VPN: è, infatti, sempre opportuno verificare che il
sistema di crittografia sia di
elevata qualità, così come i
protocolli per la security a cui la piattaforma si appoggia.
L’altro punto-chiave è quello della
privacy che andrà verificato con attenzione a partire dall’individuazione e dall’analisi di tutte quelle parti della documentazione di servizio che riguardano la garanzia del suo alto livello di protezione.