WordPress, uno dei
CMS (Content Management System) più diffusi della Rete, adotta un
database MySQL, deputato a
immagazzinare e a organizzare i dati del sito web in tabelle, righe e colonne. Si tratta di un’entità dinamica, ovvero è possibile aggiungere, modificare e cancellare le informazioni che contiene.
Come creare un database di WordPress
Il modo più semplice per creare un database di WordPress è utilizzare le funzionalità di installazione di WordPress incluse nei pacchetti del
servizio di hosting erogato dall’Internet Service Provider (ISP).
Quando una nuova applicazione di WordPress viene installata,
il database MySQL si aggiunge in automatico senza alcuna interazione, quindi la maggior parte degli utenti non avrà alcun bisogno di aver a che fare con esso.
Qualora, invece, vi è l’esigenza di crearne uno
ex novo è possibile rivolgersi alla procedura guidata che si trova nel
pannello di controllo del servizio di hosting.
Se, invece, si è in possesso di adeguate competenze informatiche, esistono altri modi per creare un database di WordPress in autonomia:
- Attraverso l’applicazione phpMyAdmin, il software di riferimento per la creazione e per la gestione dei database MySQL. Si tratta di un programma realizzato con il linguaggio PHP, che non è di facile utilizzo, e che si rivela molto più utile in modalità offline, cioè installato sul computer come un comune programma quando si preferisce creare un sito in locale e poi caricarlo su un servizio di hosting che prevede il solo “affitto” dello spazio web;
- Tramite la riga di comando di MySQL, a patto di conoscere il cosiddetto SQL (Structured Query Language), il linguaggio di programmazione che consente di accedere e gestire i dati in un database relazionale.
In entrambi i casi, occorre prestare un po’ di attenzione nelle primissime fasi, cioè al momento di assegnare un nome al database, evitando di usarne di prevedibili e associando una password forte. Dopodiché si potrà procedere nell’impostare i privilegi dell'utente.
A questo punto, una volta creato, il database andrà collegato a WordPress inserendo tutti i contenuti del database nel file wp-config.php e sostituirlo al file wp-config-sample.php già presente all'interno di WordPress.
Come funziona un database di WordPress
Tra le varie attività che vale la pena svolgere per la messa a punto di un sito costruito con WordPress,
quelle che riguardano il suo database occupano una posizione di primaria importanza, poiché nella sua veste di collettore di tutti i contenuti del sito, un suo funzionamento non ottimale nuocerebbe alle
performance di quest’ultimo.
Il database di WordPress memorizza, infatti, tutto ciò che è presente sul sito web: le pagine, i post, i blog, gli elementi del portfolio, i moduli, i link, i commenti. Inoltre, contiene le impostazioni del sito, del tema e dei plugin.
Perché ottimizzare un database di WordPress
Man mano che il sito web cresce e acquisisce nuovi contenuti, il
database aumenta di dimensioni. Quindi, se non viene ottimizzato, il web server impiegherà più tempo per recuperare le informazioni dalle sue
tabelle e si registrerà un notevole rallentamento nel funzionamento di tutto l’impianto. Ecco perché l'ottimizzazione del database è così importante.
Esistono vari metodi per ottimizzare il database di WordPress. Per esempio, è possibile eliminare manualmente le informazioni non necessarie e obsolete utilizzando phpMyAdmin o
utilizzare un plugin specificamente pensato per l'ottimizzazione del database.
Un’avvertenza: prima di implementare le strategie descritte di seguito, è consigliabile eseguire un backup recente del sito e del database.
Cinque trucchi per ottimizzare il database di WordPress
1. L’utilizzo di un plugin
L'utilizzo di un
plugin per l'ottimizzazione del database può ridurre drasticamente il carico di lavoro poiché, invece di cercare manualmente tra i file con phpMyAdmin, sarà possibile affidare l’operazione a uno strumento specializzato e affidabile.
Solitamente, questi tool svolgono varie attività di ottimizzazione, tra le quali vale la pena citare l’eliminazione dei dati non necessari; la compattazione e la deframmentazione delle tabelle del database; la pulizia del database su base programmata o automatica; la creazione di backup dei dati pre-ottimizzazione e la visualizzazione delle statistiche sugli interventi effettuati.
2. L’ottimizzazione manuale
Attraverso phpMyAdmin si potrà accedere al database di WordPress e
visualizzare, modificare ed eliminare diversi file.
Il metodo è consigliato quando si desidera avere un elevato controllo sul processo di pulizia ma, poiché il margine di errore può essere anche molto elevato, occorre prestare la massima attenzione e, assicurarsi che il backup del database sia andato, correttamente, a buon fine.
3. La pulizia del cestino
Gli elementi eliminati da un sito WordPress, sia che si tratti di immagini sbagliate, commenti o contenuti obsoleti, non scompaiono immediatamente dal database. Rimarranno nella cartella dei “rifiuti” per una determinata e quantità di tempo, che solitamente è di trenta giorni. Per rimuovere in modo definitivo i contenuti eliminati, è sufficiente intervenire manualmente mediante la modifica del file wp-config.php con un normale editor di testo.
4. La rimozione delle revisioni
Il database di WordPress memorizza le revisioni di tutti i post e di tutte le pagine presenti nel sito. Si tratta di una feature molto utile, dal momento che spesso accade di dover tornare a una versione precedente del contenuto pubblicato o di aver bisogno di tenere traccia delle modifiche effettuato in fase di editing.
Pertanto, poiché le revisioni solitamente occupano molto spazio nel database, è possibile considerare l’ipotesi di limitarle a un determinato numero. Anche in questo caso, l’intervento si effettua mediante la modifica del file wp-config.php.
5. La rimozione dei commenti spam
I commenti agli articoli che contengono spam sono molto comuni e, quando lo stesso WordPress o uno dei tanti plugin preposti allo scopo, ne individuano la presenza procedono con la sua segnalazione affinché venga, o meno, approvato.
Se l’approvazione non viene effettuata, il commento rimane latente per un determinato periodo di tempo (anche in questo caso, solitamente, per trenta giorni) per poi essere automaticamente cancellato. In tale lasso di tempo, tuttavia, occuperà - inutilmente - spazio prezioso del
database.
Per eliminarli prima dell’intervento del sistema, si potrà procedere manualmente, oppure mediante
phpMyAdmin. O, ancora, in maniera più radicale
installando uno dei plugin deputati a filtrare e rimuovere automaticamente i contenuti spam dal database senza che sia richiesta un’approvazione.