Il cosiddetto "
Regime forfettario" è diventato un nuovo importante standard nel mondo delle Partite IVA. Quasi la metà di quelle aperte negli ultimi anni è infatti avviato in questo nuovo regime e la quota complessiva è pertanto in continua crescita. Sono molti i motivi che spingono i professionisti verso questa scelta e non sempre è tutta soltanto una questione di convenienza: in buona parte, anzi, il motivo primo che porta al forfettario è una scelta legata alla semplicità.
Ma se la scelta di adottare un regime fiscale semplificato è proprio quella di poter evitare gran parte degli orpelli legati ai regimi tradizionali, allora ecco che la
Fattura Elettronica dovrebbe essere una scelta di merito e di comodo. Non è ancora obbligatoria? Lo diventerà? Poco importa: è una scelta di logica e di comodità, di convenienza e di praticità.
Forfettari e la comodità della Fattura Elettronica
Ad aprire nuove Partite IVA in regime forfettario sono in modo particolare giovani e nuovi professionisti che in mente hanno un'idea o una proiezione professionale, ma che temono di dover perdere troppo tempo e troppa concentrazione appresso a norme, burocrazia, commercialisti, adempimenti fiscali, registri da compilare e quant'altro. Il grosso timore di chi si avventura in una impresa propria è spesso quella di restare invischiati nelle complicazioni tipiche del sistema Italia, impantanando presto le proprie ambizioni in uno modello di impresa che rischia di diventare immediato handicap.
La fuga dal regime ordinario (quando possibile in base ai limiti imposti dalla normativa italiana) va però completata anche con un'organizzazione tale per cui davvero si possano dedicare tutte le proprie risorse - in termini di tempo, creatività e abnegazione - sul lavoro invece che sugli adempimenti burocratici e fiscali. Organizzazione e semplicità, ossia la formattazione della propria azienda per far sì che si possa procedere con preventivi, lavoro e fatture nel minor tempo e nel miglior modo possibile: queste sono virtù che in breve tempo diventano valore e quindi asset, beni di cui la tua Partita IVA potrà giovarsi ogni singolo giorno.
Tre principi vanno pertanto tenuti in stretta considerazione:
- No al doppio canale
Adottare un doppio canale di fatturazione, cartaceo e digitale, implica una gratuita complicazione della contabilità. La scelta deve essere radicale, perché mischiare le fatture cartacee a quelle digitali è la peggiore delle opzioni possibili. Ma se scelta deve essere, allora può che andare in una direzione: la fattura elettronica. Ciò, infatti, facilita in modo estremo l'archiviazione, la gestione, la ricerca e qualsiasi altra operazione necessaria con le fatture prodotte;
- Adeguamento allo standard
Scegliere immediatamente la fattura elettronica consente di allineare la propria azienda ad uno standard proprio di qualsiasi azienda che non sia in regime forfettario. Del resto se si nutre una ambizione di crescita e si immagina di dover uscire presto dal regime semplificato (magari in virtù di fatturati che eccedano il minimo annuo), è giocoforza necessario mettersi sui binari giusti fin da subito ed evitare di trovarsi a cambiare modalità in corso d'opera con tutti i costi organizzativi che comporterebbe. Non va dimenticato inoltre che con ogni probabilità si avrà presto o tardi a che fare con altre aziende, la cui natura non è forfettaria ed il cui uso delle fatture in cartaceo è ormai abbandonato da tempo: se ci si vuol capire rapidamente, è importante imparare a parlare la stessa lingua;
- Oltre il cartaceo
Evitare le fatture elettroniche perché diverse dalle fatture tradizionali in cartaceo sarebbe come evitare lo smartphone perché differenti dai tradizionali telefoni a filo: occorre scuotersi rapidamente dai vecchi dogmi, perché ormai son caduti. Una startup o qualsiasi nuova azienda che possa nutrire ambizioni non può prescindere dal far leva sugli strumenti digitali dell'innovazione, tasselli fondamentali per rendere l'azienda agile ed in grado di affrontare al meglio le gravose sfide che qualsiasi nuova attività deve affrontare durante i propri primi passi. Adeguarsi ad uno standard come la Fattura Elettronica senza che sia una norma ad obbligarlo, significa essere già un passo avanti rispetto ad altri e questo, in un mercato altamente concorrenziale, fa la differenza.
Qualunque imprenditore che abbia chiaro l'ecosistema che circonda le fatture elettroniche, non potrebbe mai tornare indietro: allo stesso modo qualunque imprenditore che porti in un regime forfettario la propria attività non può oggi immaginare di agire con strumento cartaceo perché, tra costi e tempi di stampa e di archiviazione (nonché oneri fiscali ulteriori), il margine operativo va a ridursi tarpando le ali alle opportunità.
Nel caso del
servizio di Fatturazione Elettronica per forfettari di Aruba, ad esempio, tutto parte con la semplice indicazione del Regime: una volta selezionato l’apposito “RF19 – Regime forfettario” e pochi altri parametri, non c’è altro da fare: soltanto fatturare.
Semplificare significa rendere agili le proprie attività quotidiane e questo, soprattutto nella fase di startup di una piccola azienda, fa la differenza. La Fattura Elettronica, insomma, non può e
non deve essere semplicemente un obbligo: deve essere una scelta. Deve essere un approdo naturale. Deve essere parte di una vera impronta imprenditoriale che vuol definirsi tale. Lo dice, semplicemente, la logica.