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Growth hacking, cos’è e a cosa serve

04/04/2022
Growth hacking, cos’è e a cosa serve
PartnerPMIProfessionisti
Per growth hacking si intende una metodologia basata sulla sperimentazione applicata al prodotto e ai canali di marketing che ha l'obiettivo di individuare le strade più efficaci e veloci per far crescere un business.  
Si tratta di un processo continuo, particolarmente dinamico e flessibile che ben si adatta al mondo in costante evoluzione delle start up, tuttavia può essere utilizzato anche da aziende già consolidate, allo scopo di incrementarne il business.
Caratteristiche dell’approccio growth hacking
Per un approccio sperimentale come il growth hacking c’è bisogno di:
  • creatività, aiuta a trovare soluzioni anche in quelle situazioni in cui sembra difficile riuscire ad arrivare alla risoluzione di un problema;
  • rapidità, la crescita rapida del business è legata al numero di esperimenti che si riescono a mettere in pratica. Più test vengono svolti, più si riuscirà a trovare la soluzione efficace in tempi brevi;
  • adattabilità, aiuta il processo ad adattarsi in base ai cambiamenti e alle risorse disponibili in un determinato periodo.
Funnel A.A.R.R.R
Uno degli strumenti più utilizzati nella metodologia Growth Hacking è il Funnel AARRR, un framework che aiuta a conoscere i propri clienti misurando il processo di conversione per tutto il funnel di vendita.

A.A.R.R.R. è un acronimo che descrive 5 fasi ben distinte, che indicano rispettivamente:
  • Acquisition: descrive il momento in cui un utente entrato in contatto con il prodotto o servizio, ha avuto un’ottima impressione e decide di lasciare un suo contatto (ad esempio indirizzo e-mail o numero di telefono). In sintesi l’acquisition è la fase della lead generation.
  • Activation: è la fase in cui l’utente prova effettivamente il prodotto per la prima volta.
  • Retention: in questa fase vengono analizzate le metriche relative al numero degli utenti che dopo aver acquistato e provato il prodotto per la prima volta, decidono di continuare a utilizzarlo in modo costante. In questa fase il cliente è stato fidelizzato. Avere un buon tasso di retention vuol dire avere le prove di aver effettivamente realizzato un prodotto che risponde alle esigenze e ai bisogni dei consumatori. Questa è una delle fasi più importanti di tutto il ciclo di vita dell’utente.
  • Revenue: è lo step in cui si cominciano a valutare i dati riguardanti il fatturato. Il successo della fase di revenue è fortemente dipendente dalle fasi precedenti.
  • Referral: descrive la fase in cui l’utente, soddisfatto di tutto il processo di acquisto, decide di iniziare a parlare del prodotto ad altre persone portando all’azienda nuovi clienti.

Growth hacking e start up
L’approccio growth hacking è particolarmente adatto al mondo delle startup. L’obiettivo principale delle imprese emergenti è la crescita del business che deve essere il più possibile rapida ed esponenziale.
Le startup infatti si muovono in un contesto in cui le risorse sono limitate, il tempo per crescere è scarso e la concorrenza è alta.
Con il growth hacking le startup hanno la possibilità di capire velocemente cosa funziona e cosa no, accelerando la propria crescita in poco tempo e al costo minimo.
Best Practice
Il growth hacking è un processo che per funzionare al meglio deve entrare a far parte della filosofia aziendale. In quest’ottica quando si decide di utilizzare il growth hacking in aziende è importante:
  • fare un’analisi dettagliata del segmento di mercato dove opera l’azienda;
  • stanziare un budget dedicato per poter fare dei test e trovare la strategia più efficace;
  • tenere traccia di tutti i dati e i risultati provenienti da test, metriche e analytics;
  • focalizzare l’attenzione su una fase del processo alla volta;
  • avere pazienza. Per raggiungere risultati infatti devono essere fatti diversi test alcuni dei quali probabilmente saranno fallimentari.