Per diversi anni, abbiamo considerato
la Realtà Aumentata (RA) e la Realtà Virtuale (RV) come l’esatta personificazione del futuro. Oggi quel futuro non è ancora arrivato, ma non è certo più un orizzonte così lontano.
Quella che è considerata essere la
prossima frontiera dell’UX e dell’UI design, nell’arco del prossimo decennio, è destinata a condizionare la carriera dei progettisti. Tutto ciò che finora è stato confinato soprattutto nel contesto dei display di desktop, tablet e smartphone, necessiterà infatti di un upgrade, nello specifico lo studio di
interfacce grafiche (GUI) in grado di sfruttare tutte le potenzialità dell'esperienza RA e RV.
Quando si progetta la UX per la RA e per la RV, i designer devono tenere presente che si tratta di un ambito dall’
esperienza più fisica, e che può coinvolgere più sensi. Nello specifico, la
realtà aumentata colloca beni o oggetti digitali al di sopra del mondo reale e, al momento, possiamo sperimentarla principalmente utilizzando gli smartphone.
Visto dal lato di chi sviluppa applicazioni di questo tipo, il contesto risponde ai cambiamenti dello spazio in cui l’utente si muove sfruttando elementi audio, grafici e sovrapposizioni di testo.
Sempre più nel quotidiano
Nel prossimo futuro, la RA andrà
oltre il semplice intrattenimento, con applicazioni molto più pratiche. Rivoluzionerà ad esempio il modo in cui i consumatori svolgeranno le loro attività di
acquisto online. Come? Attraverso un processo evolutivo che, con l’avanzare della tecnologia, potrebbe arrivare a diventare un elemento fondamentale della vita quotidiana, sostituendo gli attuali input su schermo.
Ma in che modo i
designer UX/UI si adatteranno al moderno approccio richiesto dalle applicazioni per la realtà aumentata senza trascurare le basi della progettazione? Ecco, di seguito, alcune considerazioni che potrebbero offrire, a vario titolo, diverse risposte a questa domanda.
L’importanza dell’hardware
Innanzitutto, è necessario considerare l'hardware che lavora in abbinata con il software RA, poiché sistemi diversi possono offrire esperienze radicalmente differenti: si pensi, per esempio, all'utilizzo sullo schermo di uno smartphone rispetto a quello che contempla gli occhiali intelligenti indossabili.
La definizione dello spazio e l’alfabetizzazione dell’utente
Prima che gli utenti entrino in contatto con l'applicazione di realtà aumentata, è necessario
definire il contesto e il luogo in cui essa dovrà essere utilizzata. In questo caso, sarà di primaria importanza riuscire subito a far capire al fruitore la quantità e la tipologia di spazio. E poi: l'app funzionerà in un'ampia area pubblica? O darebbe il suo meglio tra le mura di una stanza?
Poiché, per molti, la
Realtà Aumentata è un concetto nuovo, fornire loro le indicazioni sulle esperienze che l'app può offrire nell’ambiente fisico potrà aiutarli a capire meglio cosa fare e cosa aspettarsi. In questo senso, sarà necessario introdurre
attività di engagement e di alfabetizzazione adeguate, in modo da permettere di comprendere che
cos'è la RA e come funziona, oppure su come controllare il dispositivo in modo che possa lavorare correttamente.
Quest’ultimo aspetto è particolarmente importante in questo scenario, poiché il modo in cui l'utilizzatore ruota e muove il proprio
device potrebbe essere molto diverso dall'uso delle app tradizionali, soprattutto nella vista della telecamera e nell’interazione con gli elementi presenti.
L’ambiente e la sicurezza
La tipologia del luogo in cui gli utenti si trovano gioca, quindi, un ruolo cruciale nella progettazione UX dell'app e nella sua
user experience. Per esempio, quando è previsto un utilizzo prevalente in interni, si possono integrare
sessioni più lunghe e interazioni più complesse che coinvolgano un'ampia gamma di movimenti del corpo. Al contrario all’esterno si dovrebbero privilegiare
attività più brevi e movimenti più limitati, poiché gli utenti potrebbero non sentirsi a proprio agio nel muoversi a lungo.
Inoltre,
la sicurezza del fruitore dovrebbe essere un aspetto fondamentale nella progettazione di un'applicazione di questo tipo. Gli utilizzatori potrebbero, infatti,
immergersi troppo “profondamente” nell'applicazione e, in questi casi, risulterebbe essenziale poter rendere visualizzabili promemoria tempestivi o avvisi reattivi per ridurre i casi in cui si dovesse correre il rischio di urtare contro oggetti o transitare attraversano aree pericolose, come le strade trafficate.
Per quanto la RA sia utile per sfruttare lo spazio che circonda il fruitore, è infatti responsabilità del progettista assicurare un elevato grado di controllo, e mettere a disposizione tutti gli strumenti necessari a rendere i fruitori consapevoli di ciò che c’è nelle circostanze.
Sempre in questo ambito, quando si implementa il design dell'app, occorre poi
considerare le azioni fisiche e i vincoli degli utenti. Per esempio, se è destinata a essere utilizzata in uno spazio pubblico, far tenere agli utenti il dispositivo con le braccia distese o farli oscillare continuamente con il corpo potrebbe risultare pericoloso e poco pratico.
In fase di realizzazione dell’applicazione, infine, andrà anche evitato di costringere gli utilizzatori a camminare all'indietro o a mettersi in posizioni che potrebbero compromettere la loro visione o la loro mobilità, poiché ciò potrebbe aumentare il rischio di incidenti e lesioni.