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5 strategie vincenti per una gestione ottimale dei social media

10/04/2024
5 strategie vincenti per una gestione ottimale dei social media
PMIPrivatiProfessionisti
Postare, commentare, reagire, visualizzare: ogni giorno, metà di tutta la popolazione mondiale trascorre in media tre ore al giorno compiendo una di queste azioni sui social media. Ma quel che è ancora più eclatante è che una buona fetta di queste attività vengono svolte su un profilo aziendale costruito su una o più delle piattaforme principali che costellano la galassia social.

Facebook, Instagram, TikTok, X, LinkedIn, YouTube: sono loro, non necessariamente in quest’ordine di importanza, il fenomeno digitale del momento che, c’è da credere, resterà tale ancora per molto tempo, rappresentando lo scenario dalle più elevate potenzialità per tutte le aziende e i brand che sfruttano Internet per promuovere la loro realtà, e portare il loro business al successo.

Tuttavia, ogni attività connessa con questi obiettivi ha una maggiore o minore probabilità di successo in relazione alla strategia che si decide di attuare, al possesso e alla conoscenza degli strumenti che consentono di renderla efficace e di misurarla in ogni sua fase.

La definizione degli obiettivi

In una Social Media Strategy (SMS) di successo, ogni parte dalla definizione e dalla successiva pianificazione accurata di ciò che si vuole ottenere.

Che si tratti di migliorare la fiducia nel marchio (brand awareness), di portare più traffico ed engagement al sito o di migliorare le performance commerciali a partire da un processo di social selling, il percorso è sempre lo stesso, a cambiare sono soltanto gli strumenti e l’orizzonte temporale entro il quale si ritiene di poter raccogliere i frutti.

L’analisi della concorrenza

Ogni realtà di business è inserita e opera in un proprio contesto concorrenziale di riferimento, dalla cui analisi è possibile trarre informazioni preziosissime per impostare la propria strategia.

Esaminare con cura la presenza e il comportamento sui social dei principali competitor è un passaggio fondamentale, nel corso del quale è possibile comprendere che cosa funziona e che cosa no nella loro SMS per poi incrociarla con il proprio modus operandi e mettere in atto le necessarie iniziative correttive, trasformando i fattori critici in opportunità e arricchendo ulteriormente ciò che già funziona.

La selezione e la gerarchia dei social

Non esiste un social migliore o peggiore degli altri in assoluto, la scelta dipende solo dagli obiettivi che si intendono raggiungere e rispetto al target verso cui ci si rivolge. Sembra uno slogan astratto eppure è una delle considerazioni più concrete che si possano fare nell’economia di una Social Media Strategy.

La ragione è data dal fatto che nel nucleo fondante di ogni strategia c’è, innanzitutto l’utente, dallo stato più embrionale del lead a quello finale di acquirente, passando per tutti gli stadi intermedi della customer journey, il viaggio che accompagna questa metamorfosi.

La fase in questione è, infatti, quella che si concentra innanzitutto nell’individuare le cosiddette buyer personas, gli archetipi del cliente ideale al quale ci si vuole rivolgere, ed è il risultato di un set di informazioni eterogenee che comprendono i suoi dati anagrafici e demografici, le sue caratteristiche comportamentali, cioè da dove e in che modo acquisisce le informazioni di acquisto, ma soprattutto, quali touchpoint - i canali di contatto (in questo caso sono i social) - predilige.

Questo passaggio è necessario poiché la customer base deve essere costantemente quella più rilevante e funzionale in relazione al prodotto o al servizio che il brand o l’azienda intende promuovere sui social e agli obiettivi prefissati.

Soltanto dopo essere state selezionate in base ai suddetti criteri, le piattaforme “prescelte” potranno essere messe in relazione tra loro, creando un ecosistema nel quale potranno operare per l’ampliamento del raggio d’azione complessivo, e produrre virtuose sinergie che porteranno al miglioramento generale delle performance.

In questo modo, il ritorno sugli investimenti di marketing potrà avere una ragionevole probabilità di essere raggiunto, evitando gli sprechi di tempo e di denaro derivanti dalla scelta di un social poco interessante per il proprio business e per il proprio target.

La centralità del contenuto

Content is the king recita un vecchio, ma ancora attualissimo, mantra dell’Internet mediatico. Il significato di questa locuzione anglosassone che descrive il contenuto come il principale elemento della parte più operativa in una strategia di attacco ai social media ha due corollari essenziali che concorrono affinché la tesi risulti vera: la qualità e la costanza.

Per raggiungere il primo obiettivo, occorre che quanto viene postato sui social venga percepito dal pubblico come di valore, cioè interessante, utile e realizzato in maniera curata e con il giusto tono di voce. Ormai, anche sui social vale quanto fino alla loro affermazione si poteva applicare al web e ai motori di ricerca e cioè che gli algoritmi semantici anche qui sono in grado di “separare il grano dalla crusca”, riconoscendo e premiando ciò che merita di essere raggiunto dal fruitore della piattaforma, e ciò che invece può tranquillamente essere ignorato (o addirittura penalizzato).

Una volta creati - ed è da qui che inizia a rivestire un’importanza cruciale il criterio dell’organizzazione - i contenuti devono essere pubblicati con la frequenza e la costanza più corrette a seconda della piattaforma e del target a cui ci si rivolge: il modo migliore per raggiungere lo scopo creare un piano editoriale (PED) è stabilire una calendarizzazione quanto più possibile precisa di ciò e su quale social si intende destinare la pubblicazione.

Ciò che non si può misurare…

… Non si può migliorare. Tanto per restare in tema di claim popolari nella comunità del digital (e non solo), qui siamo di fronte all’importanza di tenere costantemente sotto controllo, con metodi di analisi in real time, tutti i risultati che vengono generati dalle varie operazioni che si compiono sulle piattaforme social.

Tali misurazioni possono riguardare i parametri più disparati, da quelli prettamente statistici che riguardano le performance numeriche che definiscono il livello di engagement degli utenti e i valori di consultazione dei post, a quelli dal carattere più qualitativo che riguardano il modo in cui chi frequenta e consulta il social interagisce con tali contenuti, in termini di feedback, reaction e commenti


 
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