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Ricevere fatture elettroniche: guida alle alternative per chi non ha partita IVA

21/03/2019
Come ricevere fatture via pec
Privati
L’entrata in vigore dell’obbligo di fatturazione elettronica ha colpito, direttamente o indirettamente, praticamente tutti.
Se i detentori di partita IVA, salvo poche eccezioni, sono obbligati all’emissione di fatture esclusivamente in formato elettronico, esiste anche una vastissima platea di consumatori finali interessati dal cambiamento, anche se in veste di destinatari di fatture elettroniche da parte dei professionisti.
Abbiamo già avuto modo di approfondire la questione legata alla ricezione di fatture elettroniche in diversi articoli, ma facciamo un rapido riepilogo.

Nello scambio di fatture tra privati (Fatturazione B2B) le modalità per la ricezione di fatture elettroniche sono: Ricordiamo poi che tutte le fatture emesse e che transitano quindi dal Sistema di Interscambio, vengono sempre e comunque consegnate anche sul Portale Fatture e Corrispettivi dell’Agenzia delle Entrate, indipendentemente dalla modalità di recapito scelta.
Nello scambio di fatture tra aziende e consumatori finali (Fatturazione B2C), invece, le cose si fanno più delicate.
Prima ancora che il nuovo obbligo entrasse in vigore, infatti, era stata l’Agenzia delle Entrate stessa a chiarire che i consumatori finali non erano obbligati a dotarsi di strumenti specifici per la ricezione delle fatture.
In particolare, come avevamo già avuto modo di approfondire in un precedente articolo, per facilitare l’ingresso del nuovo obbligo, l’Agenzia aveva richiesto che ai consumatori fosse sempre rilasciata una copia leggibile della fattura emessa.
Tale copia però non avrebbe avuto alcun valore, pertanto, come fattura valida ai fini fiscali, ad esempio da presentare come prova di un lavoro eseguito, sarebbe stato necessario prelevare l’originale dal Portale Fatture e Corrispettivi, al quale anche i consumatori finali avrebbero avuto libero accesso.

Il chiarimento dell’AdE sulla ricezione di e-fatture da parte dei consumatori finali

L’Agenzia delle Entrate ha però chiarito poco dopo questo punto tramite un’apposita FAQ sulla consultazione delle fatture.

Nella risposta dell’Agenzia delle Entrate sulla questione è stato infatti chiarito che:

• I consumatori finali non sono obbligati a fornire un indirizzo telematico per la ricezione delle fatture;
• La copia rilasciata da parte del fornitore è “perfettamente valida”;
“A partire dal secondo semestre di quest’anno, come previsto dall’ultima legge di Bilancio, l’Agenzia delle Entrate offrirà un servizio di consultazione delle fatture elettroniche anche ai consumatori finali persone fisiche; con tale servizio il consumatore finale potrà consultare le fatture che i fornitori avranno inviato all’Agenzia sin dal 1° gennaio scorso. Queste regole sono state stabilite per garantire il rispetto delle disposizioni sulla tutela dei dati personali. Pertanto, al momento per il primo semestre, il servizio online di consultazione delle fatture elettroniche per i consumatori finali persone fisiche non è attivo.” (cit: Agenzia delle Entrate)

Sarà quindi solo a partire da luglio 2019, se vengono rispettati i tempi stabiliti dall’Agenzia, che il Portale Fatture e Corrispettivi sarà accessibile anche a chi non possiede partita IVA.

Al momento e per i prossimi mesi, quindi, la modalità più semplice per ottenere gli originali delle fatture elettroniche sarà fornire un indirizzo di Posta Elettronica Certificata a chi emette fattura.

È tuttavia necessario ricordare che le fatture elettroniche vengono emesse in XML e in tale formato vengono recapitati gli originali. Il formato XML è uno standard tecnico, di difficile lettura a meno che non si disponga di appositi software per la visualizzazione, strumenti di cui difficilmente i consumatori finali possono disporre.
Anche nella scelta di una casella PEC con la quale desideriamo leggere fatture elettroniche, quindi, è bene procedere innanzitutto con una verifica sulle sue caratteristiche accertandosi che disponga dei requisiti necessari per la visualizzazione di fatture elettroniche.

Il servizio PEC e le modalità di lettura delle fatture XML

Aruba, ad esempio, propone un servizio di Posta Elettronica Certificata che integra, in modo del tutto gratuito, un sistema per la visualizzazione e lettura delle fatture elettroniche in formato XML.
Basterà attivare una casella, scegliendo una delle offerte proposte, quindi attivare il servizio “Leggi Fatture” dal pannello di gestione del servizio.
In questo modo, tutte le fatture elettroniche destinate alla casella PEC verranno raccolte in una cartella automaticamente creata nella Webmail PEC e nell’App Aruba PEC mobile, entrambe incluse nell’offerta di Aruba. Inoltre, i messaggi contenenti le fatture verranno contrassegnati con un’apposita icona, così da renderli subito riconoscibili, mentre le fatture elettroniche potranno essere aperte e visualizzate in un formato perfettamente leggibile.
Il “Leggi Fatture” è solo una delle funzionalità della PEC, in particolare della PEC di Aruba, ma di certo i benefici nell’attivazione e utilizzo di questo utilissimo strumento non si esauriscono qui.
La PEC presenta infatti una serie di ulteriori vantaggi che vanno dal valore legale nella trasmissione dei messaggi, alla convenienza e comodità di questo strumento.
Grazie alla PEC, anche le attività quotidiane, come la disdetta di un contratto, il dialogo con gli istituti scolastici, la partecipazione a bandi e concorsi, diventano semplici, veloci ma soprattutto economiche.
Servono altri motivi per andare subito ad attivare una casella PEC


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