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Microinterazioni nel web design: ecco come usarle per migliorare l'engagement degli utenti

10/10/2024
Microinterazioni nel web design: ecco come usarle per migliorare l'engagement degli utenti
PMIPrivatiProfessionisti

"I dettagli fanno la perfezione, e la perfezione non è un dettaglio", è la popolare frase attribuita a Leonardo da Vinci a proposito del suo stesso approccio al lavoro artistico e scientifico, caratterizzato da una meticolosa attenzione ai dettagli.

Questo principio si applica molto bene anche nel web design, dove l'attenzione al particolare - spesso invisibile o percepita come secondaria - può avere un impatto sorprendente sul modo in cui gli utenti considerano e utilizzano un sito o un'applicazione. Questo focus, nello sviluppo del web, è incarnato da quelle che vengono definite microinterazioni e che, sempre più spesso, rientrano nelle strategie più efficaci per migliorare l'esperienza dell'utente e aumentare il livello del suo engagement.

Che cosa sono le microinterazioni?

Le microinterazioni sono piccoli elementi grafici e funzionali interattivi che vanno molto oltre la valenza estetica, offrendo anche feature che consistono nel rispondere alle azioni dell'utente in modo rapido e specifico: si pensi, per esempio, a quando dopo aver messo "Mi piace" a un post sui social media l'icona cambia colore o si anima. Si tratta di uno dei tanti casi che aggiungono vitalità e personalità a un'interfaccia utente, migliorando l'esperienza complessiva.

Possono essere animazioni, feedback visivi o sonori, transizioni fluide e altri elementi. La loro forza sta nella creazione di riscontri immediati e nel trasferire all'utente la sensazione di avere un controllo diretto sull'interfaccia, aumentando il piacere dell'interazione. L'esempio più emblematico è, senz'altro, quello degli oggetti che si animano al passaggio del mouse su un pulsante o un link cambiando colore, dimensione o forma.

Un'altra tipologia molto diffusa è quella delle cosiddette loading animations, che intrattengono l'utente riducendo la sua percezione del tempo di attesa durante il caricamento di una pagina o di un contenuto. Questa tecnica, per certi versi, fa il paio con le transazioni tra le pagine costruite in maniera fluida.

Azioni specifiche quali il completamento di un modulo o l'aggiunta di un prodotto al carrello possono essere accompagnate anche da risposte che forniscono all'utente un ulteriore livello di gratificazione per l'azione appena compiuta. L'elenco si chiude con gli strumenti per la microinterazione che consistono in giochi, quiz, sondaggi o altri elementi ludici o informativi che spingono l'utente ad aumentare il suo tempo di permanenza sul sito.

Altre microinterazioni da usare sul tuo sito

Oltre alle principali e pressoché imprescindibili microinterazioni di base che abbiamo citato qui sopra, ve ne sono tante altre molto efficaci. Vediamone alcune:

  • Il badge numerico: compare accanto a una notifica o a un messaggio non letto (per esempio, su un'icona delle email o dei messaggi di un servizio di messaggistica).

  • L'autocompletamento e i suggerimenti: nei campi di ricerca, il sistema potrebbe suggerire, in automatico, le opzioni o completare le parole in base a ciò che l'utente sta digitando, semplificando il processo di inserimento delle informazioni.

  • I popup e i messaggi temporanei: in questo caso, dopo aver eseguito un'azione come l'aggiunta di un prodotto al carrello, un piccolo popup può comparire brevemente per confermare che l'azione è stata completata con successo.

  • Lo scorrimento: alcuni siti utilizzano barre o indicatori per mostrare all'utente quanto è già stato letto o quanto manca alla fine della pagina, aiutandolo a migliorare il suo orientamento nel sito e a gestire in maniera più gradevole l'esperienza di lettura. In modo analogo, soprattutto i social media e i siti di news fanno sì che, quando si scorre una pagina, i nuovi contenuti vengano mostrati automaticamente senza bisogno di cliccare su un pulsante "carica altro".

  • I menu a comparsa o a tendina: quando si clicca o si passa sopra un'icona del menu, quest'ultimo può espandersi o scorrere, aiutando a capire che un'azione si sta verificando.

  • La qualità delle password: nei form di registrazione o di login, un'icona può indicare visivamente all'utente il livello di sicurezza della password.

  • L'aggiunta di un prodotto al carrello: in molti siti di e-commerce, aggiungendo un prodotto o un servizio al carrello, un'icona si anima confermando che l'operazione è stata conclusa con successo.

  • Gli hover sulle immagini: quando il passaggio del mouse si verifica su un'immagine anziché su un pulsante, quest'ultima può ingrandirsi, cambiare colore o visualizzare del testo aggiuntivo.

Come aumentare l'engagement con le microinterazioni

Ma in che modo, le microinterazioni possono essere, realmente, efficaci nell'aumentare il coinvolgimento?

Per prima cosa, è utile comprendere quali sono le principali dimensioni del fenomeno, a partire dall'aspetto emotivo che, probabilmente, è il più importante per creare un legame duraturo con il brand, poiché quando un utente prova emozioni positive durante l'interazione con un sito, le possibilità che torni sono molto più elevate. Si parla, invece, di dimensione cognitiva quanto la microinterazione stimola il coinvolgimento intellettuale nei confronti di un contenuto, di un prodotto o di un servizio fornendo feedback che richiedono una riflessione o un'interazione consapevole.

Il terzo aspetto è quello di tipo comportamentale e richiede che il sito sia ben progettato e abbia microinterazioni che sappiano guidare verso una determinata azione (come cliccare su un pulsante, iscriversi a una newsletter o completare un acquisto).

  • Il feedback immediato: questo tipo di risposta conferma che l'azione è stata compresa dal sistema e genera nell'utente un senso di soddisfazione. Per esempio, quando arriva conferma che una password è stata correttamente inserita in un form di registrazione e si ha la certezza di essere sulla strada giusta.

  • La guida alle funzionalità: attraverso il movimento o il cambiamento di stato, l'utente può essere guidato naturalmente verso l'azione successiva. Si pensi a come anche una leggera vibrazione o un cambio di colore di un pulsante può segnalare il via libera a cliccare per procedere.

  • I miglioramenti dell'interfaccia: elementi come il movimento fluido e le animazioni rendono le interfacce più gradevoli e conferiscono un senso di professionalità e attenzione ai dettagli che portano l'utente a trascorrere più tempo sul sito o sull'app.

  • La connessione emotiva: le microinterazioni che rispecchiano la personalità del brand e rendono l'interfaccia più "umana", possono rafforzare il legame con l'utente. Un esempio classico è costituito dalle animazioni che danno un riscontro positivo quando si completa un'azione.



 
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